Maxi multa a Ligresti: Consob chiede 11 milioni

L'Ingegnere non ha dichiarato di possedere il 20% di Premafin e con i trust ne ha alterato il valore. I precedenti di Exor-Ifil e Ricucci

Maxi-multa per Salvatore Ligresti & C. La Consob ha sanzionato per complessivi 11,3 milioni di euro l'Ingegnere di Paternò (5,3 milioni), Giancarlo de Filippo e Niccolò Lucchini per manipolazione operativa sul titolo Premafin, le cui quotazioni sono state artificiosamente sostenute in borsa tra novembre 2009 e settembre 2010.
Si tratta della seconda «stangata» pecuniaria per entità mai inflitta dalla Commissione che controlla la Borsa e si situa dopo quella a Exor-Ifil sul caso «swap» Fiat (16 milioni) e prima di quella a Stefano Ricucci e alle sue società Magiste e Garlsson (10 milioni).
L'ammenda resa nota ieri si riferisce al caso dei trust caraibici attraverso i quali Ligresti controllava «surrettiziamente» (in quanto non aveva reso informativa al mercato) oltre il 20% della holding Premafin. Attraverso i veicoli The Heritage Trust (di cui il trustee era Giancarlo de Filippo) e Ever Green Security l'Ingegnere avrebbe movimentato i titoli allo scopo di manipolarne al rialzo il valore in quanto parte di Premafin era in pegno alle banche a garanzia dei prestiti alle ora fallite Imco e Sinergia. A Ligresti è stata comminata una sanzione di 5 milioni, mentre ai suoi collaboratori de Filippo e Lucchini una multa di 3 milioni a testa. All'ex presidente è stata inoltre inflitta un'ulteriore multa di 300mila euro per essersi rifiutato di diffondere un comunicato stampa, poi emesso dalla Consob il 22 febbraio 2012, per informare il mercato di essere di fatto il titolare dei trust off-shore presso i quali era stato occultato circa il 20% di Premafin.
Ovviamente, contro la megamulta Ligresti potrà presentare ricorso in Appello. In quella sede Ifil, la Giovanni Agnelli & C. sapa e Gianluigi Gabetti ottennero uno «sconto» di 9,7 milioni. Anche Ricucci vide la sua sanzione dimezzata dalla magistratura di secondo grado.
Una cosa è certa: dalle ammende ci guadagnerà la collettività. Consob, infatti, si regge sui contributi dello Stato e delle società vigilate. Gli introiti delle multe vengono girati al Tesoro (e destinati a riduzione del debito).

Inoltre la presentazione del ricorso in Appello, come nel caso di una sentenza di risarcimento emessa in sede civile, non esime il «sanzionato» dal versamento di quanto dovuto. Insomma, Ligresti & C., una volta ricevuto l'atto di notifica, dovranno innanzitutto pagare. In caso contrario, ci penserà la «temibilissima» Equitalia a rivalersi.

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