Maddalena CameraLa Spagna spinge i conti di Mediaset mentre cede il risultato operativo in Italia. La società guidata da Pier Silvio Berlusconi ha chiuso il 2015 con un utile di 4 milioni di euro, in calo rispetto 23,7 milioni dell'anno precedente. Bene invece i ricavi cresciuti del 3,2% a 3,524 miliardi a livello di gruppo e del 2,8% in Italia. Sul risultato hanno inciso oneri per 24,9 milioni legati alla rideterminazione dell'Ires a partire dal 2017 introdotta dalla legge di Stabilità. Senza questa voce l'utile avrebbe sfiorato i 29 milioni. L'ebit è stato positivo per 231,4 milioni, ma in flessione rispetto ai 248,7 milioni di un anno fa. La società proporrà all'assemblea di distribuire un dividendo pari a 0,02 euro per azione. Quanto al debito a fine 2015 era di 859 milioni contro gli 861 di fine 2014. Si tratta, ha specificato Mediaset della «migliore posizione finanziaria raggiunta negli ultimi otto anni nonostante gli importanti investimenti in acquisizioni in contenuti esclusivi». In Italia l'ebit, il margine netto, è positivo per 26,8 milioni rispetto ai 104,3 milioni del 2014 mentre in Spagna il dato è positivo per 205 milioni rispetto ai 144 dello scorso esercizio. Tra i punti ancora da sistemare figurano le radio a seguito dell'acquisizione della società Monradio, cui fa capo R101, e della partnership con Finelco condizionata all'ottenimento delle autorizzazioni regolamentari. Per questo motivo «l'attività nel settore sarà caratterizzato da una fase iniziale di ristrutturazione che dovrebbe portare, secondo i piani aziendali, a un recupero di profittabilità nel medio periodo». E poi c'è Mediaset Premium, la tv a pagamento del gruppo che è oggetto di trattativa con Vivendi. Su questo fronte il direttore finanziario Marco Giordani ha detto che Mediaset «non è solo venditore, cerchiamo un'alleanza internazionale per fronteggiare i giganti Usa». Per Giordani dunque Premium è parte integrante della strategia del gruppo. La pay tv ha generato nel 2015 ricavi per 558,8 milioni di euro, in aumento dai 538,4 milioni dell'anno precedente. In particolare, i nuovi diritti esclusivi sulla Champions hanno generato, nel secondo semestre 2015, una crescita del fatturato dell'11% speculare all'analogo calo percentuale dei ricavi della concorrenza pay in Italia, ossia Sky. Gli abbonati sono ora 2,010 milioni, con Arpu in crescita e diminuzione delle disdette. Premium Sport inoltre è la prima rete pay italiana per ascolti sia in Prima serata (share 0,9%) sia nelle 24 ore (0,5%). Quanto alla raccolta pubblicitaria Mediaset ha segnato +3,5% e anche marzo è positivo.
«Siamo fiduciosi - ha detto Matteo Cardani, vice direttore generale di Publitalia- di riuscire a chiudere bene il primo trimestre». Per il 2016 le previsioni sono di una crescita del 2-2,5% e la società conta di mantenere la sua quota di mercato. In Borsa +1,38%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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