Il cda di Mediobanca ha varato la nuova governance, che sarà ora sottoposta all'approvazione dell'assemblea dei soci in agenda il 28 ottobre ed entrerà in vigore nel 2017. È quanto è filtrato dallo stesso consiglio di amministrazione, al termine di una riunione durata tre ore. La nuova governance recepisce le indicazioni formulate da Bankitalia nel maggio 2014 in base a una specifica direttiva europea. Le nuove disposizioni, che entreranno nello statuto di Mediobanca, prevedono un presidente non esecutivo, la riduzione del numero dei consiglieri da un minimo di 9 fino a 15 (dagli attuali 18 e contro i 15-23 previsti dallo statuto), la discesa dei manager in cda da 5 a 3. I rappresentati della lista minoranza in Consiglio salgono inoltre da uno a due. Questo, spiegano alcune fonti, anche per tenere conto che gli investitori istituzionali esteri hanno circa il 40% del capitale.
«È andato tutto liscio, non ci sono state posizioni contrarie», ha dichiarato un consigliere al termine della riunione. Soddisfatto del lavoro fatto anche il consigliere Tarak Ben Ammar: «Guardate i risultati, Mediobanca è fantastica. Guardate l'andamento delle azioni in un anno», ha detto ieri uscendo dall'istituto guidato dall'ad Alberto Nagel.
Il board ha anche approvato il bilancio annuale al 30 giugno i
cui elementi principali erano già stati approvati il 4 agosto scorso: Mediobanca ha chiuso l'esercizio 2014-2015 con un utile netto di 590 milioni di euro (+27%) e con ricavi per la prima volta oltre i 2 miliardi (+12%).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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