Mediobanca, oggi arriva il patto leggero

Anche nel patto di Mediobanca le azioni si conteranno. I grandi soci di Piazzetta Cuccia si riuniscono questa mattina per rivedere il testo dell'accordo parasociale (che blilnda il 30,5% del capitale) e cancellarne la storica suddivisione in tre gruppi: spariscono, quindi, il «gruppo A» delle banche (12%), il «gruppo B» dei soci industriali (12%) e gli esteri del «gruppo C», dove milita solo Vincent Bollorè (6,5% ma autorizzato fino all'8%). E via le quote prefissate per ciascun gruppo, quanto ai componenti da designare nel cda (rispettivamente 5, 7 e 4). A parte i manager interni (5), il nuovo patto di Mediobanca designerà gli amministratori in maniera proporzionale: il primo socio è Unicredit (8,6%), seguito da Bollorè‚ e Mediolanum (3,4%).
La revisione del patto della banca guidata da Alberto Nagel arriva al culmine di una stagione in cui Piazza Affari è stata contrassegnata dal generalizzato addio alle logiche del cosiddetto «salotto buono». A partire dalla stessa Mediobanca che ha avviato un progressivo smobilizzo delle partecipazioni ritenute non più strategiche.

Si sono viste piccole e grandi rivoluzioni in quelli che erano stati i bastioni di un sistema: dai cambi di governance in Generali, Rcs e Telecom, alla fine dei patti di Pirelli e Rcs, passando per la scissione Telco. Nel pomeriggio di oggi, dopo il patto, Mediobanca riunisce poi il board per il preconsuntivo e il budget.

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