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Mediobanca da record. E Nagel si ricandida: "Io al servizio dei soci"

Utile da primato a 555 milioni. Ricavi al top. Ora il nuovo piano: "Più cedole e shopping"

Mediobanca da record. E Nagel si ricandida:  "Io al servizio dei soci"

Mediobanca si unisce alla sinfonia delle banche italiane, che nelle ultime settimane hanno chiuso trimestrali da record. La banca d'affari guidata da Alberto Nagel, però, forse riesce a fare anche meglio e ieri nei suoi conti semestrali mette in fila un tris di primati: il miglior utile a 555 milioni, i più alti ricavi a 1,66 miliardi e una redditività sul patrimonio che ha raggiunto i massimi livelli con un Rote al 14 per cento. Nel trimestre, profitti a 293 milioni (e ricavi a 901 milioni, mai così alti in tre mesi). Il contesto è ovviamente favorito dal rialzo dei tassi, che spinge un margine d'interesse arrivato nei sei mesi a circa 843 milioni (+15% anno su anno). Ma è anche lo specchio di un'economia italiana che è cresciuta al 3,9% nel 2022 e ha stimolato i volumi, in particolare nel credito al consumo. La Borsa ha apprezzato: +1,52% a 10,3 euro.

Sta di fatto che i numeri superano quelli del piano industriale, il miglior biglietto da visita per un Nagel che a fine anno conoscerà il destino sulla sua permanenza alla guida di Mediobanca con il rinnovo del board di ottobre. A chi gli chiede di una sua ricandidatura, però, l'ad risponde mantenendo un profilo basso: «Sono al servizio della banca e, quindi, farò quello che gli stakeholder ritengono opportuno», ha detto in conferenza stampa. «Mi considero al servizio di Mediobanca, con questo spirito mi rapporto all'eventualità di un nuovo mandato alla guida della società».

Tra gli azionisti Nagel ha già incassato il sostegno di Massimo Doris, che fa parte del patto di consultazione e che controlla il 3,4% del capitale. Mentre si attendono le mosse di Francesco Milleri, che guida la Delfin azionista con il 19,8% per cento. Allo stesso modo giocherà un ruolo l'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, azionista al 5,6 per cento. Contro quest'ultimi Nagel ha combattuto, uscendo vincitore, la battaglia per le Generali. L'ad di Piazzetta Cuccia intanto pensa a chiudere al meglio l'anno nel quale «è verosimile» che per Mediobanca l'esercizio 2022/2023 «si concluda con un aumento degli utili e quindi del dividendo». Nel nuovo piano industriale, in arrivo entro il 2023, Nagel vuole «mantenere una politica di dividendi molto elevata e convincente, crescere con l'M&A e anche riavviare eventuali buyback».

Dei 555 milioni di utili, il contributo maggiore arriva dal sistema Compass (che a ottobre ha acquisito nel Buy now pay later le fintech Soisy e il 19,5% di HeidiPay) vale 195,9 milioni. La quota in Generali frutta 182,8 milioni. La divisione Corporate Investment Banking contribuisce per 147,1 milioni e, infine, la divisione wealth management produce utili per 82,2 milioni.

In quest'ultimo campo a Mediobanca continua a piacere Banca Generali in ottica acquisizione, ipotesi accarezzata lungamente ma finora mai concretizzata.

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