Mediobanca studia il consiglio «snello» Parte l'iter per modificare la governance

Mediobanca studia il consiglio «snello» Parte l'iter per modificare la governance

Mediobanca inagura il percorso chiamato a ridisegnare la governance, secondo le linee guida inviate da Bankitalia all'intero sistema creditizio italiano in vista del passaggio alla Vigilanza unica. Il fascicolo sarà oggi sul tavolo del cda guidato dall'ad Alberto Nagel, che aprirà formalmente il cantiere: i lavori dovrebbero prolungarsi almeno fino a giugno, così da arrivare al nuovo schema in tempo per l'assemblea dei soci che ha ottobre si occuperà del rinnovo dei vertici.
Il documento di Bankitalia, il cui contenuto è stato anticipato dal Giornale a dicembre, sarà in consultazione fino al 23 gennaio, ma la Vigilanza vuole un severo sfoltimento dei cda. Piazzetta Cuccia dovrà quindi ridurre il board dai 22 consiglieri attuali a un massimo di 13. Il percorso correrà parallelo alla revisione del patto di sindacato (che oggi racchiude il 30,5%), per giungere a un accordo light, che con ogni probabilità vedrà cadere l'attuale articolazione in tre gruppi (soci bancari, industriali ed esteri), lasciando ai singoli azionisti la designazione dei consiglieri.

Patto e cda si riuniranno il 19 febbracio per la semestrale e per quella data il finanziere bretone Vincent Bolloré (cui fa capo il 6%), dovrà chiarire l'intenzione di salire all'8% e l'identità dell'investitore estero pronto a rilevare un altro 3% subentrando a Groupama. Oggi il cda farà poi il punto sull'ispezione periodica di Bankitalia, anch'essa incentrata sulla governance.

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