Mediolanum, il cambiamento è sempre più sostenibile

Il 22 ottobre 2008, trentasette giorni dopo il crac di Lehman Brothers, il patron di Mediolanum, Ennio Doris, informò il pubblico e i propri clienti che i due soci di maggioranza, il Gruppo Doris e Fininvest, si sarebbero fatti carico di sostituire, con titoli più sicuri, i bond Lehman in default, sottostanti alle polizze index linked emesse da Mediolanum Vita in mano ai circa 11mila clienti coinvolti, circa l'1% dei clienti di allora.

L'intervento non era dovuto contrattualmente ma la fiducia dei clienti non andava tradita: «L'operazione del valore di 142 milioni fu una risposta eccezionale a una situazione eccezionale», ha ricordato ieri il presidente. Che insieme al figlio, nonchè ad della banca, Massimo Doris ha festeggiato il decennale dell'evento nella casa della consulenza di Banca Mediolanum, a Palazzo Biandrà, con la prima conferenza interamente dedicata al tema della sostenibilità e dell'innovazione.

Al centro del dibattito, la testimonianza di Enrico Giovannini, professore ordinario di statistica economica presso l'Università di Roma Tor Vergata, già presidente dell'Istat e ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, portavoce dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Giovannini ha messo a fuoco il quadro attuale dell'Italia e delle sue varie regioni, rispetto agli obiettivi dell'Agenda 2030 sui quali tutti i leader del mondo si sono impegnati. Il confronto ha permesso al presidente Doris, all'ad Massimo Doris e al direttore Innovation, Sustainability & Value Strategy Oscar di Montigny, di evidenziare quanto la Corporate Social Responsibility sia parte integrante dei valori e della cultura dell'azienda.

Un contributo che anima anche la Fondazione Mediolanum Onlus nel suo obiettivo di aiutare, entro il 2020, 100mila bambini a liberarsi della condizione di disagio, grazie al lavoro di 135 volontari che dal 2005 al 2017 hanno sostenuto 386 progetti in 47 Paesi, erogando 11,6 milioni per aiutare 66mila bambini.

CC