Mediolanum, utile al top «Con la crisi bancaria sono in arrivo più clienti»

L'ad Doris: «Dopo il salvataggio dei 4 istituti, raccolta in crescita». Profitti in aumento del 37% a 439 milioni

Camilla Conti«Il salvataggio delle quattro banche ha sostenuto la corsa dei risparmiatori verso una banca solida come la nostra».Parola di Massimo Doris, amministratore delegato di Mediolanum portando le prove: nel 2015, da gennaio a novembre, la raccolta media mensile del gruppo era di 330 milioni di euro, mentre a dicembre è salita a 1 miliardo e lo scorso gennaio si è attestata sui 500 milioni. Per l'anno in corso Doris si aspetta quindi una raccolta netta totale superiore a quella del 2015 «poichè gli italiani si sono resi conto che non tutte le banche sono uguali». Banca Mediolanum, intanto, brinda a un utile record che l'anno scorso ha sfiorato i 439 milioni di euro, in aumento del 37% rispetto al 2014. Il totale delle masse gestite e amministrate è salito del 10% a 70,6 miliardi con aumento anche dei clienti a quota 1.129.000 (+4% rispetto al 2014). I conti correnti e di deposito al 31 dicembre 2015 hanno inoltre raggiunto un totale di circa 840.700 unità, con un incremento del 9% rispetto all'anno precedente. Risultati che consentono al cda di proporre all'assemblea dei soci del 5 aprile un dividendo di 0,14 euro per azione, al lordo delle eventuali ritenute di legge. Il dividendo sarà distribuito a partire dal 20 aprile, con stacco il 18 dello stesso mese.Doris non ha tracciato possibili scenari sulle Borse. «Non so proprio cosa accadrà, personalmente ho comunque acquistato azioni» e «osservando le decisioni dei nostri clienti, posso dire che la maggior parte delle persone stanno in questo momento scommettendo che i mercati scenderanno ancora, per rimbalzare forse tra un anno o 18 mesi. Ma come dice mio padre (il patron di Mediolanum, Ennio Doris ndr) se scenderanno ancora sarà una buona occasione per acquistare titoli, soprattutto perchè dopo una forte discesa il rimbalzo è ancora più consistente e così ci sarà l'opportunità di guadagnare e far guadagnare ai nostri clienti». Il banchiere ha anche annunciato una riorganizzazione delle partecipazioni della famiglia, con lo scorporo degli asset non core, ovvero di quelli diversi dal pacchetto del 26,43% che la Sapa dei Doris detiene in Banca Mediolanum.

Infine, il contenzioso tra Mediolanum e l'Agenzia delle Entrate relativamente alle attività irlandesi chiuso lo scorso dicembre con un esborso di 120 milioni di euro, ha una coda lunga a favore della banca milanese che ritiene di aver pagato 41 milioni in eccesso al fisco di Dublino. «In Irlanda - ha spiegato Doris - abbiamo pagato troppe tasse in passato, per 41 milioni di euro e lavoreremo perchè ci siano riconosciuti».

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