Mediolanum spinge i profitti fino a 301,2 milioni (+3%) nei primi nove mesi dell'anno e distribuisce un acconto di 10 centesimi sul dividendo. È l'inizio del percorso che, a meno di imprevisti, porterà il gruppo fondato da Ennio Doris a consegnare ai soci una cedola complessiva superiore ai 18 cent dello scorso esercizio. «Stare attorno a un pay-out del 50% è qualcosa che siamo in grado di fare», precisa Massimo Doris, vicepresidente di Mediolanum e capo azienda di Banca Mediolanum. Il banchiere è fiducioso di replicare gli utili record 2012 (351 milioni), quando il pay out si era fermato al 38%: il consensus degli analisti è 345 milioni. La prudenza è tuttavia d'obbligo visto il rilievo delle commissioni di performance e della valutazione del portafoglio investimenti, a partire dai Btp.
In ogni caso «ottobre è stato straordinario come raccolta e nuovi family banker», ha proseguito Doris mostrandosi «molto positivo» anche sull'ultimo trimestre. A settembre il totale delle masse era di 55,29 miliardi (+9%) con buoni risultati anche in Italia, dove Mediolanum segna profitti per 284,5 milioni (+2%). Una nota stonata per Banca Esperia, la joint venture con Mediobanca nel private banking, i cui profitti cadono da 9,8 a 1,1 milioni a causa di accantonamenti su perdite potenziali.
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