Economia

Meno imballaggi e meno sprechi di cibo: la ricetta Around per l'economia del riuso

Ridurre l'utilizzo di imballaggi usa e getta e limitare lo spreco di cibo nei servizi di ristorazione. Sono questi i due obiettivi che intende perseguire Around, coraggiosa startup italiana

Meno imballaggi e meno sprechi di cibo: la ricetta Around per l'economia del riuso

Ridurre l'utilizzo di imballaggi usa e getta e limitare lo spreco di cibo nei servizi di ristorazione. Sono questi i due obiettivi che intende perseguire Around, coraggiosa startup italiana nata un anno fa, in pieno lockdown, nel periodo più nero del Paese. E non è un caso che la creatura partorita da Giulia Zanatta, Daniele Cagnazzo e Alberto Garuccio abbia aperto gli occhi proprio in quelle settimane.

L'economia del riuso

Definita dagli stessi ideatori "il primo aggregatore di servizi zero waste del settore food", Around ha subito incarnato un nuovo modus operandi nella concezione dell'utilizzo del packaging. Una concezione, per inciso, che sposa il modello circolare del riuso e che è rivolta tanto ai ristoratori che ai consumatori. Lo ha fatto, dicevamo, in pieno lockdown, ovvero quando la richiesta di cibo da asporto ha subito una fiammata senza precedenti.

Captando l'esigenza del momento, e cioè quella di ridurre ed eliminare i volumi dei contenitori ed imballaggi monouso legati a quegli ordini, e tenendo presente i numeri più recenti legati allo smaltimento dei rifiuti (ad esempio il 50% dei rifiuti giornalieri prodotti da un cittadino riguarda proprio gli imballaggi), è così nata l'idea di Around. La startup, come vedremo, mette sul tavolo una soluzione pratica e originale per abbattere l'utilizzo sconsiderato del packaging monouso. Al suo posto, propone un modello circolare basato su incentivi al riutilizzo e sulla riduzione degli sprechi alimentari.

I contenitori di Around

Come funziona il modello proposto dalla startup? È semplicissimo. Tutto ruota attorno a due pilastri: l'introduzione di un packaging riutilizzabile (contenitori) nei servizi di asporto e food delivery e la vendita del cibo rimasto invenduto al termine di ciascuna giornata lavorativa a un prezzo scontato deciso dai ristoranti.

I contenitori proposti da Around (al momento esistono tre modelli) sono riutilizzabili più volte e muniti di un Qr code che fa riferimento all'applicazione Aroundrs (scaricabile su Apple store e Google play). I ristoranti hanno la possibilità di sottoscrivere un abbonamento con servizi e vantaggi calibrati sulle proprie esigenze, in modo tale da diminuire il loro impatto ambientale e ridurre la quantità di rifiuti da imballaggio legata al delivery grazie ai suddetti contenitori.

Dall'altro lato, i clienti possono scaricare la app e visualizzare i ristoranti che hanno aderito al progetto, e noleggiare gratuitamente il packaging per l'asporto e restituirlo nel giro di una settimana (in caso contrario, è previsto un addebito di 10 euro). Il lavaggio dei contenitori verrà effettuato dagli stessi ristoranti, a meno che questi non abbiano accesso al servizio extra di lavaggio centralizzato di Around.

La lotta contro lo spreco di cibo

Per quanto riguarda la lotta contro gli sprechi alimentari, il programma Zero food waste permette ai ristoranti di pubblicare sulla app il cibo rimasto invenduto a un prezzo scontato. I consumatori possono consultare le offerte e acquistare il cibo direttamente dall'applicazione, presentandosi di persona al ristorante nella fascia oraria indicata dal ristoratore per il ritiro. In ottica futura, più il network degli esercizi affiliati al programma crescerà, e più i clienti potranno noleggiare e consegnare i contenitori presso ogni altro ristorante aderente al sistema.

Lo scorso giugno è partita la prima fase di lancio. Cinque ristoranti di Milano hanno messo a disposizione dei rispettivi clienti appositi contenitori riutilizzabili Around. Si attendono nuove adesioni già in questo autunno, in concomitanza con il lancio del modello del riuso nelle scuole. Da Bologna a Torino, passando per Firenze, l'intenzione dei fondatori è coprire gradualmente le principali città italiane.

Ricordiamo che il servizio – teoricamente estendibile anche ad attività commerciali diverse dai ristoranti, come gastronomie e supermercati - è gratuito per i consumatori finali, e tarato su pacchetti ad hoc (basic, standard, extra, premium, custom) per gli operatori della ristorazione, con offerte differenziate in base a necessità e volume di affari.

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