In calo le sofferenze nette nei portafogli delle banche italiane, che a febbraio sono scese a 33,6 miliardi di euro, il 38,3% in meno rispetto ai 54,5 miliardi dello stesso mese del 2018. Lo rileva l'Abi nel suo rapporto mensile. Rispetto al picco delle sofferenze al netto di svalutazioni e accantonamenti raggiunto a novembre 2015, pari a 88,8 miliardi, la riduzione è di oltre 55 miliardi (-62,1%). Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è attestato all'1,95% a febbraio, contro il 3,16% dello stesso mese del 2018 e il 4,89% di novembre 2015. Una diversa rilevazione, fatta da Unimpresa e relativa ai primi due mesi del 2019 rispetto al dicembre scorso, mette però in evidenza una crescita delle sofferenze di quasi 2 miliardi. Il totale delle rate non pagate dalle imprese e dalle famiglie è passato in soli due mesi da 31,8 miliardi a 33,4 miliardi con un incremento superiore al 5%. Tornando al rapporto dell'associazione guidata da Antonio Patuelli, i prestiti a famiglie e imprese registrano a marzo una crescita su base annua dell'1%, in lieve rallentamento dall'1,1% di febbraio.
Quanto ai depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati il mese scorso di circa 43 miliardi rispetto a un anno prima (variazione pari a +3% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per 23 miliardi in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -8,6 per cento).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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