Microsoft e Yahoo contro Google: guerra alla maxi biblioteca on line

Dopo aver «mappato» il globo con il servizio Google Maps, il supermotore di ricerca Usa punta adesso ai libri. Google ha infatti raggiunto un accordo con autori ed editori Usa per la scansione e la vendita di libri digitali online.
L’iniziativa fa tremare i polsi non soltanto a una serie di gruppi non profit e biblioteche ma anche a giganti come Amazon, Microsoft e Yahoo fortemente contrari al progetto. La maxi biblioteca online infatti darebbe ancora più potere all’ormai strabordante motore di ricerca che è senza ombra di dubbio il sito più cliccato del web e dunque quello con maggior appeal pubblicitario. Google ha raggiunto con i rappresentanti di autori ed editori al termine di una battaglia legale durata anni un’intesa da 125 milioni di dollari. L’accordo, se ci sarà il via libera delle autorità antitrust, permetterebbe al servizio Google Book Search di aggiungere al proprio catalogo milioni di opere con o senza diritti d’autore custodite nelle principali biblioteche degli Stati Uniti.
Gli oppositori, riuniti dall’avvocato Gary Reback di Palo Alto, in California, sotto l’ombrello della cosiddetta «Open Book Alliance», sperano di vedere Google condannato per monopolio di fatto o abuso di posizione dominante.
Direttamente minacciato e danneggiato dalla vicenda è Amazon, che oltre a vendere libri permette anche di scaricare a pagamento le copie digitali per i lettori elettronici come il Kindle, esattamente quello che farà anche la casa di Mountain View. Per ora sul suo servizio Google permette il download gratuito di opere non più coperte da copyright e la visione in anteprima delle altre ma ancora non vende online, rimandando ad altri siti tra cui Amazon. Secondo l’accordo contestato, una volta attivato il commercio online, ad autori ed editori resterà il 70% dei ricavi per copia mentre a Google andrà il 30%. Google propone alle biblioteche la «scannerizzazione» gratuita dei loro fondi, di solito troppo onerosa per questi enti, rimettendo così in circolazione opere rare, antiche o fuori catalogo.


Solo tre giorni fa la Bibliotheque Nationale de France ha affidato tra le polemiche alla società di Mountain View la «digitalizzazione» del suo immenso patrimonio di oltre 30 milioni di volumi, rinunciando a un proprio progetto.

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