Migliora la redditività nel semestre

Migliora la redditività nel semestre

Raccolta praticamente stabile nei rami danni, grazie alla tenuta delle tariffe Rc auto, e in forte frenata nel comparto vita. Sensibile miglioramento tecnico, malgrado alcune calamità, a cominciare dal terremoto in Emilia Romagna. E, in parallelo, forte crescita degli utili. Sono le indicazioni che emergono dalle semestrali delle compagnie quotate. Se verranno confermate nelle ultime settimane dell’anno, il bilancio 2012 sarà quello di un mercato asfittico, che non cresce, ma che riesce a migliorare la redditività.

Generali Ricavi e profitti in crescita caratterizzano la semestrale del gruppo Generali. La raccolta complessiva si è attestata a 35,648 miliardi di euro (+2% rispetto ai primi sei mesi 2011), di cui quasi tre quarti incassati negli altri paesi. I premi lordi dei rami vita segnano un incremento dello 0,4%, a 23,230 miliardi, con aumenti in particolare nelle polizze di risparmio e protezione, che compensano la contrazione dei prodotti linked. È proseguita la crescita della nuova produzione nei paesi dell’Unione Europea, in Svizzera e nell’America Latina. In Italia, invece, i volumi complessivi hanno accusato una contrazione del 3,8% a causa dell’andamento negativo delle polizze a premio unico, particolarmente legate al contesto di mercato, mentre si segnala la crescita di prodotti previdenziali individuali, polizze collettive e fondi pensione, con incrementi rispettivamente del 16,3% e 12,1%.

La nuova produzione espressa in termini di Ape (annual premium equivalent, il parametro che rappresenta la base premi utilizzata nel calcolo del valore della nuova produzione vita), è ammontata complessivamente a 2,80 miliardi, -4,8% rispetto al primo semestre 2011, a causa soprattutto delle flessioni accusate in Italia e Germania, e della strategia di puntare sulla redditività. Nel comparto danni, invece, i premi si sono attestati a 12,418 miliardi di euro (+5,2% nel raffronto con il primo semestre dell’anno scorso), grazie in particolare alla spinta del settore non auto e al contributo di tutti i paesi in cui il gruppo opera.

In Italia, le Generali hanno accusato un calo dello 0,9% nella raccolta, che si è attestata a 3,582 miliardi a causa della programmata uscita da alcune polizze collettive caratterizzate da una profittabilità considerata insufficiente. In Francia, invece, i premi sono cresciuti del 2,6%, grazie al contributo delle linee persone e aziende; molto positivo è stato l’andamento in America Latina, grazie al settore auto.

Nei principali paesi di attività del gruppo, il combined ratio si è attestato al 97,1%, contro il 96,5% nella prima metà dell’anno scorso, a causa soprattutto di alcuni sinistri catastrofali, soprattutto in Germania e Italia. Nel nostro paese, in particolare, il dato si è attestato al 99,7% (+2,6% nel raffronto con il primo semestre 2011) di cui 2,4 punti percentuali dovuti al terremoto in Emilia Romagna. È rimasto invece stabile al 27,6% l’expense ratio, cioè il totale delle spese rispetto ai premi. Le riserve tecniche del segmento danni sono cresciute del 5,3%, a 31,626 miliardi.

Il gruppo Generali ha ottenuto buoni risultati anche sul piano della redditività. Nel primo semestre dell’anno, infatti, ha registrato un utile netto pari a 842 milioni di euro (+4,5%), con una forte progressione nel secondo trimestre. Hanno contribuito la crescita dei premi, la performance operativa con il miglioramento dei margini tecnici e il risultato della gestione finanziaria.

Il risultato operativo complessivo si è attestato a 2,343 miliardi, in leggerissima flessione rispetto al primo semestre 2011, malgrado il netto peggioramento dello scenario economico-finanziario e l’incidenza di alcuni eventi catastrofali. Nel comparto vita, in particolare, il risultato operativo ha raggiunto 1,651 miliardi di euro, il 3,1% in più rispetto al primo semestre 2011, con un miglioramento sia del margine tecnico sia di quello finanziario.

Nei rami danni, invece, il dato si è attestato a 755 milioni (-5,9% sul primo semestre 2011) a causa del peggioramento del rapporto di sinistralità. Il patrimonio netto del gruppo è cresciuto a 17,359 miliardi (il 12,1% in più rispetto alla fine dell’anno scorso); è migliorato anche l’indice di Solvency 1, salito al 130% rispetto al 117% al 31 dicembre 2011, con un’eccedenza di 5,4 miliardi. La politica degli investimenti continua a basarsi su una prudente asset allocation; nell’area euro, in particolare, il gruppo continua a ridurre l’esposizione cross border, portando a copertura delle passività investimenti in titoli obbligazionari dello stesso paese: la componente a reddito fisso è aumentata, attestandosi all’80%, a scapito degli investimenti azionari.

Per il 2012, il gruppo Generali prevede di confermare nel vita i livelli di raccolta del 2011: nella nuova produzione continuerà a puntare su prodotti con un ridotto assorbimento di capitale e una buona profittabilità tecnica. Nei rami danni, invece, ci si attende una crescita della raccolta sia nell’auto, sia nel non auto; in mancanza di nuovi eventi catastrofali, i margini tecnici complessivi dovrebbero registrare un incremento rispetto ai primi sei mesi del 2012, grazie agli effetti delle politiche tariffarie e di gestione dei sinistri che sono state avviate. In mancanza di ulteriori componenti straordinarie, il gruppo prevede per fine anno un risultato operativo in crescita rispetto al 2011. Le Generali, che hanno visto la conferma da parte di Standard & Poor’s del rating A, hanno varato nelle settimane scorse una nuova struttura organizzativa.

Unipol Dopo l’acquisizione di Premafin-Fondiaria Sai, l’agenzia Standard & Poor’s ha abbassato il rating di lungo termine di Unipol, da BBB+ a BBB. Ma nei primi sei mesi del 2012, il gruppo guidato da Carlo Cimbri ha ottenuto risultati positivi in termini economici e patrimoniali. L’utile netto consolidato è stato pari a 121 milioni di euro, il 112% in più rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso. La raccolta dei danni si è attestata a 2,146 miliardi (-2,3% rispetto al primo semestre 2011), di cui 1,292 nell’auto e 854 negli altri rami. Entrambi i settori hanno accusato un calo, rispettivamente del 2,5% e 2,1%, per il mantenimento di rigorose politiche di assunzione e il perdurare della crisi economica. Un significativo contributo è stato offerto dalla compagnia diretta Linear, che ha raggiunto un volume premi pari a 114 milioni, il 13,8% in più rispetto al primo semestre 2011. Ha segnato invece un calo del 27% la raccolta auto di Arca, pari a 64 milioni, per effetto della completa dismissione del canale agenziale, non ancora compensato da quello bancario, che oggi per la compagnia costituisce l’unico attivo. Molto positivo è stato il contributo di Unisalute, specializzata nel campo delle coperture sanitarie, con premi per 143 milioni, +11% rispetto al primo semestre 2011.

Sul piano tecnico, malgrado gli eventi di natura catastrofale come il terremoto in Emilia e le eccezionali nevicate nei primi mesi dell’anno, il primo semestre 2012 ha chiuso in miglioramento: il rapporto di sinistralità è stato pari al 72,4%, contro il 76,7% al 30 giugno 2011, mentre l’expense ratio si è attestato al 23,1% rispetto al 22,3% nel primo semestre 2011. Quest’ultimo ha risentito, oltre che del calo dei premi, di una maggiore incidenza dei costi non ricorrenti connessi al nuovo contratto integrativo degli agenti e alle scatole nere delle polizze Unibox, che la normativa sulle liberalizzazioni ha posto interamente a carico delle compagnie. Il combined ratio si è attestato quindi al 95,5%, che al netto degli eventi sismici equivarrebbe al 92,3%, un valore inferiore di circa sette punti rispetto ai primi sei mesi del 2011. Nel primo semestre dell’anno, le riserve tecniche danni sono state ulteriormente incrementate, a 7,408 miliardi di euro, malgrado il calo del 16% registrato dalle denunce di sinistro.

Nel primo semestre 2012 i premi diretta vita del gruppo Unipol sono ammontati a 1,074 miliardi, in calo del 21% nel raffronto con il primo semestre dell’anno scorso. Il volume dei nuovi affari espressi in termini di Ape si è attestato a 1,074 miliardi di euro, il 20,4% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La gestione finanziaria ha ottenuto una redditività lorda pari a circa il 4,4%: le politiche d’investimento si sono indirizzate alla diversificazione e alla selezione degli emittenti. Il comparto obbligazionario è stato il principale settore di operatività: sono stati privilegiati i titoli governativi italiani e, al tempo stesso, è stata ridotta l’esposizione verso quelli spagnoli.

Il comparto bancario ha chiuso con una raccolta diretta da clientela pari a 8.435 miliardi, l’1,9% in più rispetto al 31 dicembre 2011, mentre gli impieghi sono rimasti pressoché invariati, a 9,985 miliardi. Il settore ha chiuso con un utile netto pari a sei milioni di euro, il doppio rispetto allo stesso periodo del 2011.

Il patrimonio netto di gruppo, comprensivo del risultato del periodo, è ammontato a 3,363 miliardi di euro, rispetto ai 3,078 miliardi al 31 dicembre 2011. Il margine di solvibilità consolidata è stato ulteriormente rafforzato ed è pari a circa 1,6 volte i requisiti regolamentari, rispetto a 1,4 volte alla fine del 2011. Nel periodo successivo alla chiusura del semestre non si sono verificati sinistri particolarmente gravi: nel vita, invece, la raccolta ha segnato una sensibile ripresa grazie alla conclusione d’importanti trattative nel comparto dei fondi pensione.

 

Fondiaria Sai Un sensibile miglioramento dei risultati e un calo della raccolta hanno caratterizzato invece la semestrale di Fondiaria Sai, destinata a essere integrata nel gruppo Unipol e alla cui presidenza è stato chiamato l’ex numero uno dell’Ania Fabio Cerchiai. Il risultato consolidato è stato positivo per 24,9 milioni (contro una perdita di 61,5 al 30 giugno 2011) e deriva da un buon andamento della gestione corrente, che ha assorbito l’impatto del terremoto in Emilia Romagna e dei fallimenti di Imco e Sinergia, che hanno avuto un peso rispettivamente di 42 e 76 milioni di euro.

Nel segmento danni si è registrato l’andamento positivo dei rami auto, accompagnato da una sostanziale tenuta delle riserve sinistri: i premi hanno raggiunto 3,401 miliardi, il 6,9% in meno rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, con un calo del 6,2% nel settore auto, che riflette il proseguimento delle politiche di risanamento del portafoglio plurisinistrato, e del 77% negli altri rami danni. Il calo dei sinistri nella Rc auto ha prodotto un significativo miglioramento del combined ratio, che si è ridotto al 98,1% rispetto al 101,9% al 30 giugno dell’anno scorso. Il comparto vita ha accusato una significativa flessione della raccolta, comune peraltro all’intero mercato e causata dal difficile scenario macroeconomico; i premi si sono attestati a 1,590 miliardi (contro i 2,560 al primo semestre 2011), a causa soprattutto della flessione dell’82% accusata dalle unit linked (agganciate a fondi comuni d’investimento).

Un sensibile miglioramento dei conti e una raccolta in flessione hanno caratterizzato anche la semestrale della Milano, principale controllata di Fondiaria-Sai, che potrebbe essere ceduta in ossequio alle prescrizioni dell’Antitrust. L’utile di gruppo è stato di 3,1 milioni, contro la perdita di 58,7 accusata al 30 giugno 2011: nei rami danni la raccolta è stata pari a 1,439 miliardi (-8% rispetto al primo semestre 2011), mentre nel vita ha segnato un incremento del 4%, attestandosi a 201 milioni.

 

Le altre Nei primi sei mesi dell’anno, una forte crescita degli utili è stata messa a segno dal gruppo Mediolanum, alla cui presidenza nelle settimane scorse è stato chiamato Carlo Secchi. L’utile netto è stato pari a 217 milioni e quello sul mercato italiano di 210, il 116% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: le masse gestite e amministrate si sono attestate a 49,085 miliardi, in crescita del 5% rispetto al primo semestre 2011. Il gruppo sta valutando l’acquisizione di Mediolanum assicurazioni, attiva nei rami danni, le cui polizze sono offerte esclusivamente da Banca Mediolanum.

Risultati in crescita (con l’eccezione del comparto vita) hanno caratterizzato anche la semestrale di Cattolica, la compagnia veronese presieduta da Paolo Bedoni. L’utile netto consolidato è stato pari a 32 milioni, il 28% in più sullo stesso periodo del 2011, mentre il risultato netto di gruppo è stato di 24 milioni, invariato rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso. In crescita del 4% è risultata la raccolta diretta danni, che si è attestata sull’importo di 857 milioni, mentre il comparto vita ha accusato un calo del 26% a causa soprattutto della flessione accusata dal canale bancario.

Nei primi sei mesi del 2012, risultati positivi sono stati realizzati anche dal gruppo Vittoria, che fa capo alla famiglia Acutis. L’utile netto di gruppo è stato pari a 24,8 milioni, il 49% in più nel raffronto con il primo semestre dell’anno scorso, mentre la raccolta assicurativa complessiva è aumentata del 12%, a 505 milioni di euro. La capogruppo Vittoria assicurazioni ha raccolto 63 milioni nel vita e 442 milioni nei danni, con incrementi rispettivamente del 7% e 12% nel raffronto con il primo semestre 2011. La compagnia ha rivisto leggermente al ribasso le previsioni di raccolta per il 2012: quella relativa all’utile netto, 48 milioni, conferma invece sostanzialmente l’obiettivo già dichiarato.

Chi è EMFgroup

EMFgroup è società di consulenza specializzata nel marketing dei servizi finanziari con particolare focus nel settore assicurativo e della consulenza creditizia. EMFgroup è guidata da Marcella Frati e da Enrico Pollino.

Gli slogan della società per il mercato sono: “Distribution Excellence” e “Passion for Protection”.

La società ha sviluppato un know-how distintivo in queste specifiche aree di attività: assicurazione protection, bancassurance, distribuzione dei mutui e cessione del quinto, distribuzione assicurativa e finanziaria e personal branding.

Ha anche al proprio interno una unità specializzata nella formazione dei consulenti del credito denominata LF Campus.

EMFgroup organizza ogni anno tre eventi dedicati al mercato: Italy Protection Forum,

primo think tank della Protection in Italia (www.italyprotectionforum.it);

Successful Insurance Selling, primo forum internazionale di formazione assicurativa (www.successfulinsuranceselling.it)

Leadership Forum, il think tank della consulenza creditizia in Italia

(www.leadershipforum.it)

Parte di EMFgroup è anche l’unità di comunicazione e di editoria MarcellaFrati communications, che ha pubblicato già più di sette business books(di cui sono stati top seller da Hoepli) e ha recentemente lanciato PLTv, web tv dedicata alla protection assicurativa e alla consulenza del credito.

 

Come sono state realizzate le tabelle vita

 

Per una questione di omogeneità e di completezza, le tabelle vita sono state realizzate utilizzando i dati riportati nei bilanci civilistici delle compagnie con sede legale in Italia.

Per quanto riguarda la graduatoria,

le compagnie sono elencate in base all’ammontare dei premi erogati al lordo delle cessioni in riassicurazione.

Le tabelle vita sono in tutto sette e analizzano

il business a tre livelli di profondità:

- Lavoro totale vita

- Lavoro diretto portafoglio italiano

- Lavoro diretto portafoglio italiano suddiviso per

singoli rami vita (ramo I, III, IV, V, e VI)

Lavoro totale vita

Il lavoro totale vita è stato analizzato in base a

quattro macro aree:

- Crescita

- Capacità di ritenzione del business

- Efficienza dei costi

- Redditività

Crescita

Comprende i premi totali e i premi netti

con rispettive variazioni sul 2010. È stata riportata anche la ripartizione tra premi unici e premi periodici contabilizzati per l’anno 2011.

Capacità di ritenzione del business

In questa area sono stati inseriti i riscatti

anticipati riferiti all’esercizio in corso con

rispettiva variazione sull’anno precedente.

Efficienza dei costi

L’efficienza dei costi è stata valutata in base

all’ammontare delle spese di gestione riferite

all’esercizio in corso (con variazione rispetto

all’anno precedente), al loro peso sui premi netti

(expense ratio) e al loro rapporto sulle spese

di distribuzione.

Indici di redditività

La redditività delle compagnie è stata analizzata

prendendo in considerazione i proventi netti

degli investimenti e il peso di questi ultimi

sulle riserve tecniche nette (che, per facilitare

la lettura, sono state inserite in questa area).

Sono stati poi inseriti l’utile degli investimenti

per l’esercizio in corso e il suo rapporto

sul patrimonio netto (return on equity).

Lavoro diretto (portafoglio italiano totale e

suddiviso per singoli rami vita)

Il lavoro diretto è stato analizzato in base a

due macro aree:

- Sintesi del conto tecnico

- Indicatori di performance

Sintesi del conto tecnico

In questa area sono stati riportati i dati

di sintesi presenti negli allegati 26 e 27 ai bilanci civilistici.

Indicatori di performance

Gli indicatori inseriti misurano, rispettivamente,

il peso dei sinistri, delle spese di gestione e

del risultato del conto tecnico sui premi.

 

 

 

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