Economia

«Un milione di italiani pagano con Satispay Ora la sfida Germania»

L'ad: «Siamo diversi da Google e Apple Pay In 10 anni avremo oltre 25 milioni di utenti»

Un milione di clienti in Italia e filiali aperte recentemente in Germania e Lussemburgo. Questa è Satispay, il sistema di pagamento tramite app, collegato al conto corrente, che permette di risparmiare sul costo delle transazioni. Satispay, come altri servizi online, è stata molto usata nel periodo di quarantena. Sono aumentati, infatti, i pagamenti di bollettini e di ricariche telefoniche e anche la spesa media per utente è cresciuta. «La differenza tra la nostra app e quelle come Apple o Google Pay spiega l'amministratore delegato e fondatore Alberto Dalmasso - è semplice. Le altre app si basano comunque sui normali circuiti delle carte di credito, che per i negozianti sono piuttosto dispendiosi. La transazione con la nostra app ha invece un costo fisso di 20 centesimi e fino a dieci euro di spesa è gratuita. Mentre le carte di credito comportano un costo è dell'1,5 per cento. Inoltre non usando Pos, non abbiamo ovviamente i costi di noleggio che pesano invece sulle carte di credito. Per questo i piccoli negozianti ci hanno accettato volentieri».

Quanti negozianti hanno adottato il vostro metodo di pagamento?

«In Italia sono circa 100mila con un milione di clienti e, in dieci anni vogliamo superare i 25 milioni di utenti».

La crisi impatterà molto sui piccoli esercizi.

«È vero ed è per questo che stiamo cercando di aiutarli, favorendo l'apertura di linee di credito con le banche. In compenso abbiamo avuto un ottimo riscontro da parte dei nostri utenti che in questo periodo, per pagare bollettini e ricariche telefoniche, hanno usato Satispay. Sono raddoppiate anche le spese medie nei supermercati e nelle farmacie. Pensiamo che i consumatori si siano accorti della praticità di questo sistema di pagamento e che, dunque, anche a crisi finita, non torneranno indietro».

Negli Stati Uniti non c'è una app come la vostra.

«Si è vero. Il motivo è che negli Usa le persone usano molto le carte di credito, perché permettono di comperare a credito. In Italia invece il 70% fa pagamenti in contanti e il mercato bancario è molto frammentato. Lo stesso vale per la Germania, dove siamo appena entrati e che sarà un test importante per aprire anche in Francia e in Spagna. Ma solo se in Germania conquisteremo una quota di mercato significativa».

Al momento qual è la vostra quota di mercato in Italia a livello di transato?

«Secondo una ricerca del Politecnico di Milano il transato attraverso sistemi non Nfc, ossia non collegati al tradizionale modello delle carte di credito, è pari a 380 milioni di euro e circa il 50% di questa cifra è passata da Satispay».

Chi sono i vostri competitor?

«Telepass pay e Paypal per il carburante. In Cina ci sono Alipay e Wechat. In Kenia i mobile payment tipo il nostro - il più popolare è quello attivato da Vodafone - arrivano a transare il 50% del Pil.

La tecnologia dunque aiuta molto soprattutto i Paesi in via di sviluppo».

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