Mondadori, Bompiani nel mirino di Amazon

L'ad Mauri: «Abbiamo ricevuto nove offerte, ma preferiamo gli italiani». A settembre il verdetto

Maddalena Camera

C'è anche Amazon in corsa per Bompiani. Lo spiega l'ad di Mondadori, Ernesto Mauri, che ieri ha partecipato all'assemblea Upa a Milano. Bompiani faceva parte di Rcs Libri e deve essere ceduta insieme a Marsilio per rispettare il tetto di quota di mercato imposto a Mondadori (che controlla il 37% di questo giornale) dall'Antitrust al momento dell'acquisizione della casa editrice dal gruppo Rizzoli. Bompiani vale circa il 2% del mercato e il 10% in termini di fatturato (pari a 16 milioni di euro).

Sul tavolo, sono arrivate nove manifestazioni di interesse. Tra queste, anche due da editori stranieri: Amazon e Harper Collins. «Entro la prima settimana di luglio arriveranno le offerte non vincolanti - ha detto ancora Mauri - Le altre sette manifestazioni di interesse sono tutte di editori italiani e non fondi istituzionali, perché tra le richieste del regolatore c'era quella che fossero operatori del settore e non gruppi finanziari».

Tra gli italiani c'è Gems che ne fa anche una questione sentimentale. Valentino Bompiani, che creò la famosa casa editrice nel 1929, era infatti il fratello della nonna di Stefano Mauri, attuale ad di Gems. La casa editrice, se l'affare andasse in porto, raggiungerebbe una quota di mercato pari al 14,5 per cento. Un buon incremento anche se lontano dal 32,5% di Mondadori dopo l'acquisto di Rcs, al netto delle due vendite «obbligate» di Bompiani e Marsilio. Oltre a Gems anche Giunti dovrebbe fare un'offerta. Della partita fa parte inoltre la Nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi, ex direttore editoriale di Bompiani. «Mi immagino entro settembre di sapere chi sarà il compratore», ha detto ancora l'ad di Mondadori. Mauri preferirebbe vendere ad editori italiani. «Il mercato va protetto - ha spiegato - specialmente quello del libro. È però significativo che un gruppo come Amazon sia interessato al mondo del libro italiano e a una casa editrice che ha una quota di mercato del 2%».

Quanto a Marsilio, la questione sembra meno complessa. Il marchio infatti potrebbe tornare in mano alla famiglia De Michelis che deteneva una quota del 44% ceduta al momento in cui Mondadori diventava il nuovo socio di riferimento e che oggi potrebbe essere riacquistata. Il marchio veneziano vale comunque l'1% del mercato.

All'assemblea di ieri dell'Upa, sigla che sta per utenti pubblicità associati, il presidente Lorenzo Sassoli Bianchi, ha infine confermato che nel 2016 la raccolta salirà in Italia di oltre il 3 per cento. Nonostante la Brexit.

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