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Montepaschi mette Passera in attesa

Il cda: «Avanti col nostro piano, poi vedremo». E Consob lo convoca per chiarimenti

Camilla Conti

Il cda proseguirà l'esame della proposta ricevuta da Corrado Passera «subito dopo la presentazione del piano industriale» concordato con la Bce. Ecco la risposta arrivata ieri dal Monte dei Paschi al piano riportato sul tavolo dall'ex ministro (nonché ex banchiere).

Al netto dei contenuti, le maggiori perplessità avrebbero riguardato la richiesta degli investitori radunati da Passera di effettuare una due diligence sul Monte prima di aprire il portafoglio. Non solo i tempi per questa analisi sarebbero incompatibili con la tabella di marcia dell'ad Marco Morelli, che intende lanciare la ricapitalizzazione il 5 dicembre. Ma soprattutto, «potrebbero creare una asimmetria informativa» rispetto alle altre eventuali manifestazioni di interesse. In altre parole: perché investire a scatola chiusa mentre la cordata di Passera può decidere quante fiches puntare su Siena a carte scoperte?.

Di certo, Passera è riuscito ad attirare l'attenzione della Consob che ieri pomeriggio lo ha convocato per conoscere meglio i dettagli del suo progetto. A provocare la reazione di Consob sarebbero state le anticipazioni comparse ieri su numerosi organi di stampa della proposta che non è stata ancora presentata formalmente al mercato. Il piano sarebbe stato modificato rispetto a quello presentato in luglio (ma rigettato dall'ex ad Fabrizio Viola) e prevederebbe un intervento dei fondi - si parla di Bc Partners e di Atlas - per circa 2,5 miliardi oltre a un aumento sul mercato di circa 1,5 miliardi con il diritto di opzione per i soci attuali. Anticipazioni che avrebbero alimentato la speculazione in Borsa: ieri Mps è stato al centro dei poderosi rimbalzi dei titoli bancari mettendo a segno un +12,8% che ha consentito alle azioni di tornare sopra i 19 centesimi dopo essersi mosso per settimane sui minimi storici. «Finchè il cda della banca non si esprime pienamente - si è difeso Passera in serata all'ingresso nella sede della Consob - è mio dovere mantenere il riserbo». Poi però all'uscita non ha resistito e ha aggiunto che «può essere un progetto bellissimo, se va come deve andare l'Italia ne uscirebbe alla grande».

Tornando al board di Mps, che si è riunito ieri per otto ore a Milano, i consiglieri hanno proseguito gli approfondimenti sui contenuti del piano industriale allo studio di Morelli e degli advisor che verrà approvato il prossimo 24 ottobre. Inoltre, si legge nel comunicato della banca, è stata confermata «la ferma intenzione di proseguire nell'attuazione dell'operazione di ricapitalizzazione e contestuale cessione delle sofferenze comunicata al mercato» alla fine di luglio. Si tratta, fanno notare alcune fonti, di una risposta alle parole del numero uno del fondo Atlante, Alessandro Penati, che lo scorso 14 ottobre aveva dichiarato: «Sulla cessione delle sofferenze di Mps noi siamo pronti ma i tempi dipendono dell'aumento di capitale». Ebbene per i vertici del Monte, smaltimento degli npl e ricapitalizzazione coincideranno.

L'agenda di Mps, intanto, resta fitta: lunedì prossimo il cda varerà il nuovo piano e fisserà la data dell'assemblea dei soci, attesa per la metà di novembre, che dovrà votare l'aumento di capitale e la nomina del nuovo presidente che prenderà il posto di Massimo Tononi (una rosa di papabili potrebbe finire già sul tavolo della riunione del 24).

Oggi i vertici incontreranno i sindacati per presentare loro il nuovo vice direttore generale Antonio Nucci, che ha ricevuto da Morelli deleghe molto ampie (retail, corporate e private). Ma la riunione è anche il primo confronto sul numero degli esuberi che potrebbe salire a quota tremila.

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