Il Brexit allarma e non poco l'Unione europea. Le turbolenze sui mercati dopo l'addio di Londra all'Unione di fatto hanno fatto scattare l'alalrme anche a Francoforte, alla Banca Centrale europea. Il presidente della Bce Mario Draghi teme conseguenze per quanto riguarda la crescita del Pil della zona euro. E così il numero uno della Bce, secondo quanto riporta Bloomberg che cita un documento dei vertici Ue, teme un calo del Pil della zona euro dello 0,5 per cento. "Non possiamo permetterci di non risolvere i problemi delle banche", ha aggiunto Draghi."È ora di farlo", affermasempre Draghi.
Il Brexit di fatto potrebbe dare il via ad alcune svalutazioni competitive delle monete in tutto il mondo. Ed è proprio questo punto a preoccupare di più Draghi. "Temiamo le reazioni - dice - dei paesi che provino a correggere ciò che loro vedono come un tasso di cambio errato, cosa che potrebbe innescare svalutazioni competitive e incrementare i premi di rischio e le turbolenze".
Nel suo intervento al forum delle banche centrali in corso a Sintra, in Portogallo, Draghi ha sottolineato la necessità di raggiungere una "comprensione avanzata tra le banche centrali sui percorsi relativi alla politica monetaria". Un percorso che dovrebbe condurre soprattutto "al miglioramento della comunicazione" tra gli istituti.
"Non dobbiamo solo pensare alla composizione delle politiche all'interno delle nostre giurisdizioni, ma anche alla composizione globale che può massimizzare gli effetti delle politiche monetarie, di modo che i nostri rispettivi mandati possano essere raggiunti nel modo migliore senza sovraccaricare ulteriormente la politica monetaria e limitando ogni ricaduta destabilizzante", ha spiegato Draghi, sottolineando che non si tratta di "una preferenza o di una scelta", ma è "semplicemente la nuova realtà che affrontiamo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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