Mps, accordo sugli esuberi No della Bce ad altri debiti

Mps, accordo sugli esuberi No della Bce ad altri debiti

La Bce avverte Monte Paschi: meglio che il Tesoro entri tra i grandi soci piuttosto che accendere altri debiti per pagare la cedola dei 3,9 miliardi di Monti-Bond richiesti. Quello della Bce, che si riferisce al decreto legge emendato dal governo, è oggi un caldo consiglio. Ma il suo peso politico è notevole visto che l'Eurotower si appresta a recepire da Bankitalia la vigilanza sulle grandi banche europee: l'emissione di altre obbligazioni «potrebbe comportare ulteriori difficoltà» a Mps, scrive Francoforte.
«La nostra idea è che la migliore opzione sia ripagare» i MontiBond «per cassa», ha assicurato ieri il presidente Alessandro Profumo, ma per quest'anno non è possibile; i soci sono chiamati in assemblea il 26 gennaio per l'ok ai bond di Stato. Turiddo Campaini, uomo storico delle coop, si è poi dimesso dalla carica di vicepresidente.
La voce della Bce ha raggiunto Siena mentre la responsabile delle risorse umane di Rocca Salimbeni, Ilaria Dalla Riva, firmava con i sindacati l'accordo sui tagli al personale necessario per ottenere le obbligazioni governative. La Fisac ha, come previsto, rifiutato l'impianto seguita da Dircredito. Mps ricorrerà al Fondo esuberi per prepensionare mille addetti, così da limitare l'esternalizzazione del back office a 1.100 unità (contro i 2.660 prima stimati). Fabi, Fiba, Uilca e Ugl hanno inoltre ottenuto che, nel caso di crisi della newco, Mps garantisca un paracadute agli ex addetti «con l'obbligo» di mantenere l'occupazione. Garanzie forti che - sottolinea al Giornale Ilaria Dalla Riva - poggiano sulla convinzione che la newco possa diventare «un provider» in grado d'intercettare le esigenze di altre banche e assicurazioni. Quello del Monte è comunque un piano di austerity: nelle 16 pagine del documento si legge che per i 250 addetti già pensionabili c'è una buonuscita di 3 mesi, mentre per i 770 che possono accedere al Fondo esuberi la banca interverrà nei casi in cui l'assegno non copre l'85% della retribuzione (costo stimato 100 euro mensili). I lavoratori nati prima del 1962, devono poi permettere all'istituto di spulciare tra le cartelle Inps per fissare l'ordine di espulsione. Per recuperare il costo del Fondo, ciascun addetto di Mps andrà «in solidarietà», in pratica in Cig, per 6 giorni l'anno per tre anni (con la possibilità di compensarne 2 con le ferie) e vedrà tagliato il Tfr: sarà considerato il solo stipendio abbattuto del 23%, senza tredicesima o scatti di anzianità.


Rinnovato il contratto integrativo: il welfare rimane, ma Mps cancella i meccanismi di carriera automatica basati sull'anzianità, trasforma il premio di rendimento «extra-standard» in assegni ad personam e dà un giro di vite a straordinari, ferie, ex-festività, indennità alloggi, cellulari e telefoni aziendali.

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