Mps, via libera dalla Bce al piano di salvataggio

Via libera dalla banca centrale europea. Per la messa in sicurezza dell'istituto confermato l'aumento di capitale da 5 miliardi di euro. La Bce ha chiesto a Mps di cedere 9,2 miliardi di sofferenze nette al 2018

Mps, via libera dalla Bce al piano di salvataggio

A poche ore dalla comunicazione dei risultati sugli "stress test" dalla Bce arriva il via libera al piano di salvataggio del Monte dei Paschi di Siena. Previsto un aumento di capitale da 5 miliardi. Elaborato da consulenti JP Morgan e Mediobanca in Italia, il piano è stato approvato dal consiglio del Monte dei Paschi, che ha respinto invece una proposta di ricapitalizzazione avanzata da Ubs. Finora sei banche (Santander, Goldman Sachs, Citi, Credit Suisse, Deutsche Bank, Bank of America) oltre ai coordinatori globali JP Morgan e Mediobanca hanno confermato un impegno preliminare di sottoscrizione all'operazione.

Si è concluso dopo una maratona di circa dieci ore il cda della banca chiamato a varare il piano per la cessione delle sofferenze e l’aumento di capitale. "È andata bene", ha detto in maniera molto secca il consigliere di amministrazione Fiorella Bianchi. Un altro consigliere, Antonio Turicchi, ha detto che è stato "esaminato tutto (anche la proposta presentata da Corrado Passera, ndr) ma c’era un altro piano, quello approvato dalla Bce solido".

Nell'ambito della cessione dei crediti in sofferenza, Mps ha previsto un aumento di capitale fino a un massimo di 5 miliardi di euro. Mps cede l'intero portafoglio sofferenze: prezzo netto 9,2 miliardi di euro. Il Fondo Atlante sottoscrive una tranche di cartolarizzazione per 1,6 miliardi.

Mps assicura che l’assemblea chiamata ad approvare la cessione dei crediti deteriorati si riunirà tra ottobre e novembre, con l’obiettivo di completare l’aumento di capitale e il deconsolidamento del portafoglio crediti entro fine 2016. Per quanto riguarda l’aumento di capitale, JP Morgan e Mediobanca con il ruolo di di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners, e Banco Santander, BofA Merrill Lynch, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs International, il ruolo di Co-Global Coordinators e Joint Bookrunners, hanno sottoscritto un accordo di pre-underwriting con l’impegno a sottoscrivere un accordo di garanzia per la sottoscrizione delle azioni di nuova emissione, eventualmente rimaste inoptate al termine dell’asta dei diritti inoptati per un ammontare massimo di 5 miliardi di euro.

Gli ultimi dati su Mps

Il Monte dei Paschi ha chiuso il primo semestre con un utile di 302 milioni di euro, in calo dell’8,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato è superiore alle attese di mercato. Il margine d’interesse del periodo è risultato pari a quasi 1,035 miliardi, in calo del 10,8% anno su anno. Le commissioni nette sono ammontate a 941 milioni (+1,5%). Gli oneri operativi sono risultati pari a circa 1,28 miliardi. Gli ammortamenti del primo semestre si sono assestati a 102 milioni (-0,1%). Il risultato operativo lordo è stato quindi pari a 1,066 miliardi di euro, mentre il risultato operativo netto è stato di 349 milioni (+4%).

Gli impieghi di Mps verso la clientela a fine semestre ammontavano a 107,5 miliardi, in calo di 3,8 miliardi. La raccolta diretta si è assestata a 112 miliardi (-7 miliardi rispetto a dicembre 2015). La raccolta indiretta è stata invece di 98 miliardi (-8,5 miliardi rispetto a fine dicembre). L’istituto segnala che, a fronte della flessione della raccolta diretta da inizio anno, si registra una ripresa della componente commerciale nel secondo trimestre, pari a +1,2 miliardi, concentrata principalmente nei conti correnti.

Secondo una nota di Mps, tutti i ratios

patrimoniali, su base transitional, al 30 giugno 2016 "risultano, pertanto, in aumento rispetto al 31 marzo 2016, confermandosi al di sopra delle soglie minime richieste nell'ambito dello Srep dall'Autorità di Vigilanza".

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