Una tegola sul rilancio di Mps targato Alessandro Profumo e Fabrizio Viola. Ieri sono state bocciate in commissione Industria al Senato le nuove regole, proposte dai relatori al decreto crescita, per il pagamento degli interessi sui Monti-bond da parte di Mps.
Secondo la proposta di modifica respinta, gli interessi sulle obbligazioni del Tesoro avrebbero potuto essere pagati dalla banca senese «in forma monetaria fino a concorrenza del risultato di esercizio», in «nuovi strumenti finanziari» e in azioni. I relatori allungavano anche fino al 31 gennaio 2013 (dal 31 dicembre 2012) la possibilità da parte del Tesoro di sottoscrivere i 3,9 miliardi di Monti-bond. Ora tutto viene rimesso in discussione, ma a breve occorrerà trovare una soluzione perché il Monte, a fine anno, dovrà pagare la cedola all'8,5% degli 1,9 miliardi dei «vecchi» Tremonti-bond (che saranno sostituiti con i Monti-bond).
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