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Le 4 cose che in pochi sanno su mutuo, rate e costi nascosti

La chimera del mutuo a tasso zero, perché non è applicabile nel nostro Paese

Le 4 cose che in pochi sanno su mutuo, rate e costi nascosti

Tra le informazioni che possono risultare utili al fine di muoversi al meglio nell'intricato mondo dei mutui, sfruttando le opportunità più vantaggiose, vi sono alcuni parametri che è possibile valutare.

A partire dall'eventualità di un "mutuo con tasso negativo o a tasso zero". Partita in Danimarca grazie all'applicazione di tassi di segno negativo da parte della Bce agli istituti di credito che poi la erogano, tuttavia, questa forma di finanziamento non riguarda il nostro Paese. Tali banche, quindi, per durate non eccessivamente lunghe, propongono ai propri clienti dei mutui senza l’applicazione di un tasso né positivo nè negativo, bensì fissato a zero. Per rientrare in tale categoria, il mutuo deve risultare con tasso finito a zero anche dopo che al tasso di riferimento viene sommato lo spread applicato dalla banca (quello cioè che gli istituti di credito applicano solitamente come fonte di guadagno). Ciò significa, come spiegato da CalcoloRataMutuo, che lo spread applicato dovrà essere pari ma di segno opposto rispetto all’importo del tasso di indicizzazione. In Italia, dove le banche applicano un parametro di aggiustamento o la clausola del "floor" per non rischiare di precipitare al di sotto di determinati valori causati proprio dai tassi negativi che tolgono peso e spessore proprio allo spread, pare al momento una situazione inapplicabile, ad eccezione di quei rari casi in cui gli Enti locali (Regioni o Comuni) pubblicano bandi di concorso pubblico per l’assegnazione di mutui a tasso zero a favore di giovani coppie, che possiedano determinati requisiti (in genere di importo fisso ed estinguibili al massimo in 10 anni).

Vi sono poi le agevolazioni economiche relative alla prima casa, parte delle quali risultano proprio relative alla stipulazione del mutuo.

Nel caso, ovviamente, in cui l'immobile in oggetto sia destinato ad esclusivo uso abitativo e rientri nell'ambito delle agevolazioni previste per la prima casa, allora l'aliquota applicata è dello 0,25% sul totale del finanziamento. Al di fuori di questo caso, come ricorda "Proiezioni di borsa", invece, è previsto il versamento di un'imposta sostitutiva pari al del 2% dell'importo finanziato. Il fondo statale di garanzia per mutui prima casa (al 50%) dà la possibilità anche alle categorie considerate più a rischio dagli istituti di credito, come ad esempio chi ha un lavoro a tempo determinato, di poter accedere al finanziamento.

Con i livelli raggiunti attualmente dai tassi di interesse, può risultare importante anche accedere eventualmente alla surroga del mutuo da un istituto bancario ad un altro che offra condizioni migliori. Si tratta di un passaggio che deve avvenire a titolo gratuito e senza l'applicazione di penali da parte della prima banca. Questo perché nella pratica il nuovo mutuo surroga il precedente, che viene pertanto estinto.

Altro elemento è la possibilità di sospendere temporaneamente il pagamento delle rate del mutuo, accedendo al Fondo di Solidarietà (2013) .

Questo permette ai titolari di un mutuo prima casa di beneficiare dell'interruzione del pagamento delle rate in concomitanza col verificarsi di situazioni di temporanea difficoltà tali da incidere sul reddito del nucleo familiare (per un massimo di 18 mesi).

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