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Perché non vi danno il mutuo

Risulta a volte di fondamentale importanza la figura dell'Arbitro bancario finanziario: tale intermediario può fornire supporto nel caso in cui la posizione dell'istituto finanziario sia contestabile

Perché non vi danno il mutuo

Muoversi nel complesso mondo dei mutui, una situazione che in genere preoccupa quanti abbiano necessità di richiedere tale forma di finanziamento per l'acquisto di un immobile. Vista la situazione attuale, con i tassi di interesse precipitati ai loro minimi (sia per quanto riguarda il tasso fisso che quello variabile), si può comunque affermare che possa essere ad oggi una via più percorribile e discretamente più conveniente rispetto al recente passato.

Accendere un mutuo per effettuare l'acquisto di una prima casa, significa ovviamente rivolgersi ad un istituto di credito che anticipi la cifra, operazione che può avvenire solo nel caso in cui siano riscontrabili determinate garanzie nelle condizioni economiche del mutuatario. La banca, ovviamente, può rifiutarsi di concedere un mutuo ed è bene comprendere quali possano essere le motivazioni alla base di una decisione del genere.

A parte il caso in cui ci sia stato un errore durante la procedura da parte del richiedente, può anche darsi che quest'ultimo possa essere oggetto di attenzioni da parte della Centrale Rischi Finanziari (Crif). Quest'ultima si occupa di gestire un complesso sistema di informazioni creditizie (Sic) positivo e negativo, in cui gli gli stessi istituti di credito contribuiscono (dopo aver ricevuto l'autorizzazione dai propri clienti) a fornire informazioni su soggetti che rimborsano regolarmente i propri debiti (più del 95% delle linee di credito censite). Banche e società finanziarie utilizzano suddette informazioni creditizie anche per valutare il rischio di sovraindebitamento di un soggetto e quindi per valutare l’affidabilità della clientela. Dopo aver ricevuto queste specifiche (dato che non sono gli stessi gestori dei Sic a prendere decisioni circa l'erogazione di un presito), gli istituti decidono in modo autonomo se accordare l'erogazione di un mutuo, a seconda delle valutazioni di rischio effettuate sul potenziale mutuatario.

Nei casi in cui si risulti essere dei cattivi pagatori, è consigliabile, prima di rivolgersi ad altri istituti di credito per effettuare la medesima richiesta, appoggiarsi ad un Arbitro bancario finanziario, il quale può divenire fondamentale intermediario.

Tra le principali situazioni a causa delle quali l'istituto di credito può respingere la richiesta di mutuo c'è ovviamente, come anticipato, la mancanza di garanzie. La situazione lavorativa del mutuatario è di primaria importanza: un impiego con contratto a tempo determinato può osteggiare la concessione di un mutuo trentennale, proprio perché la banca cerca garanzie di copertura. In questi casi specifici, pertanto, risulta necessaria, oltre a suddetto contratto, anche la figura di un garante che possa farsi carico del debito qualora il richiedente non riesca ad ottemperare agli impegni presi.

Anche la differenza tra reddito mensile del mutuatario e rata del mutuo è un motivo per il quale la richiesta può essere respinta. Il rapporto non dovrebbe mai superare il 35%, ma la banca può innalzarlo fino al 50% (ovvero metà stipendio del richiedente viene impiegata per saldare la rata mensile). Ovviamente l'istituto di credito valuta esclusivamente le fonti di reddito dichiarate e dimostrabili.

Terzo motivo, non per questo meno importante, se il richiedente, come anticipato, rientra nella lista dei cattivi pagatori del Crif. Nel caso in cui il debito contestato sia stato assolto e non vi siano pendenze in atto, il diretto interessato può richiedere la cancellazione dal registro.

In queste ed in altre situazioni in cui la banca respinga la richiesta di mutuo può risultare di fondamentale importanza l'istituto dell'Arbitrio bancario e finanziario (Abf): grazie all'intercessione di un esperto si possono verificare tali motivazioni ed eventualmente agire per opporsi.

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