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Come risparmiare 9.000 euro sul mutuo

Si tratta ancora di una bozza, ma è già possibile fare dei calcoli per prevedere quale risparmio sarebbe possibile ottenere per gli under 36

Come risparmiare 9.000 euro sul mutuo

Sostegno economico agli under 36 per l'acquisto della prima casa: è quanto previsto nella bozza del decreto Sostegni-bis, che nelle intenzioni dovrebbe essere in vigore fino al prossimo 31 dicembre del 2022.

Il Sole 24 Ore ha stimato che, grazie a questo nuovo incentivo, per la compravendita di un immobile dell'ipotetico valore di 180mila euro si potrebbe risarmiare una cifra compresa tra i 2800 ed i 9mila euro.

Decreto Sostegni-bis

Nella bozza risultano al momento inclusi tali benefici: esenzione dalle imposte di registro, da quelle ipotecarie e catastali sugli atti di compravendita, di nuda proprietà e di usufrutto di abitazioni non di lusso per gli under 36 e l'esenzione dell'imposta sostitutiva sull'atto di mutuo. In caso di acquisto da una società e di il pagamento dell'Iva sul valore della casa viene riconosciuto un credito di imposta che potrà poi essere sfruttato come compensazione nella dichiarazione Irpef o per saldare l'imposta di registro nei successivi atti di successione o donazione. Tra gli altri benefici per gli under 36 anche il dimezzamento degli oneri notarili previsti per la redazione di tali atti.

In caso di acquisto di un immobile dell'ipotetico valore di 180mila euro con mutuo all'80% da un privato, se si applicassero i provvedimenti finora noti del decreto Sostegni-bis, potrebbero essere risparmiati circa 2800 euro. Sarebbero cancellate l'imposta di registro, (pari al 2% del valore catastale dell'immobile stesso in caso di acquisto di una prima casa), le imposte ipotecarie e catastali (50 euro cadauna) e l'imposta sostitutiva, che equivale allo 0,25% dell'importo finanziato. Nel caso ipotizzato dal Sole 24 Ore si risparmierebbero quindi 1421 euro di imposta di registro, 100 euro tra imposta ipotecaria e catastale, 941 euro di oneri notarili e 375 euro di imposta sostitutiva, ovvero complessivamente 2837 euro.

Se l'acquisto della prima casa fosse effettuato da un'impresa, come accade col costruttore, il credito di imposta previsto sull'Iva (pari al 4% del valore complessivo dell'immobile) farebbe volare il risparmio fino a 9mila euro, sempre considerando che si tratta di un beneficio i cui effetti si potrebbero vedere solo successivamente. Nel dettaglio, sempre considerando l'esempio precedente, si risparmierebbero 600 euro tra imposta di registro, ipotecaria e catastale, 941 euro di oneri notarili, 375 euro di imposta sostitutiva e 7200 di credito di imposta sull'Iva, per un totale di 9116 euro.

La bozza prevede inoltre la possibilità, sempre per gli under 36, di accedere al Fondo di garanzia sui mutui per la prima casa, accendendo un finanziamento per il 100% del valore dell'immobile, con un limite di spesa di 250mila euro.

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