Con un accordo raggiunto nella notte tra venerdì e sabato, Prelios e la Feidos di Massimo Caputi hanno messo nero su bianco gli step fondamentali - un aumento di capitale da 185 milioni di euro e la rimodulazione del debito - per il rilancio dell'ex Pirelli Re. In attesa della presentazione del piano industriale con cui si porrà fine alla doppia anima di Prelios, destinata a concentrarsi sui servizi, non solo immobiliari.
La ricapitalizzazione porterà 100 milioni di risorse fresche nelle casse della società guidata da Sergio Iasi e di cui Caputi ha assunto la vice-presidenza. Una dote indispensabile per evitare di svendere le partecipazioni nel mattone in un momento di sofferenza per il settore. A questa cifra si arriverà attraverso un contributo pari ad almeno 25 milioni degli attuali soci del patto di sindacato (Camfin, Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Edizione Holding e Massimo Moratti); altri 20 milioni saranno assicurati da Feidos 11; i restanti 55 milioni, garantiti dalle banche e da Pirelli, costituiranno l'offerta riservata al mercato.
La ricapitalizzazione, che vedrà la luce entro la fine di marzo una volta ricevuto il via libera dall'assemblea straordinaria e ottenuta l'esenzione Consob dall'obbligo di lancio di un'Opa totalitaria, si completerà con altri 85 milioni derivanti dalla conversione di parte dei debiti.
L'indebitamento di Prelios ammonta a 560 milioni: un'autentica palla al piede, non solo per l'ammontare ma anche per il costo degli interessi, che rendeva difficile il risanamento e la cessione del patrimonio immobiliare.
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