No Antitrust a Hutchison-O2 Ma non vale per Wind e «3»

Bocciata dalla Ue la fusione tra i due gestori inglesi. In Italia invece per le due società l'aggregazione potrebbe essere necessaria

Cinzia Meoni

Le attese nozze tra Wind e 3 Italia non si fanno intimorire dal divieto imposto dalla Commissione Europea all'acquisizione, da 13 miliardi di euro circa, di O2 (gruppo Telefónica) da parte di Ck Hutchison Holdings, la holding a cui fa capo 3 Uk. «Permettere a Hutchison di acquisire O2 ai termini proposti sarebbe stato negativo per i consumatori britannici e per l'intero settore della telefonia mobile di Londra»- ha dichiarato in merito Margrethe Vestager, commissario europeo alla concorrenza.

Per Bruxelles una simile operazione «avrebbe creato un nuovo leader di mercato, rimuovendo un importante competitor e lasciando solo due operatori, Vodafone e Everything Everywhere (BT) a concorrere con la nuova realtà». Uno scenario che «avrebbe probabilmente portato a prezzi più elevati e a una scelta inferiore per i consumatori», danneggiando in definitiva lo sviluppo delle infrastrutture delle reti mobili nel Paese. «Siamo profondamente dispiaciuti e considereremo tutte le diverse opzioni, compresa la possibilità di fare ricorso tramite anche una battaglia legale- ribadiscono dalla conglomerata cinese per poi aggiungere- ci concentreremo ora nel portare avanti la richiesta di autorizzazione per la prevista fusione tra Wind e 3 Italia». La stessa Vestager è peraltro intervenuta in merito ribadendo, nel corso di una conferenza stampa, che la scelta della Commissione Europea di arrestare la fusione nel Regno Unito tra 02 e 3 Uk «non dovrebbe essere considerata un precedente» ai fini del procedimento in corso sulla prevista fusione tra Wind, rispettivamente terzo e quarto operatore sul mercato italiano. I punti interrogativi però non mancano. E non solo per lo scenario simile almeno sulla carta, a quello inglese (e prima ancora a quello danese dove Bruxelles, a settembre, aveva bocciato il matrimonio tra Telia Sonera e Telenor). Le nozze tra Wind e 3 Italia darebbero vita al leder di mercato, riducendo da quattro a tre gli operatore presenti nel territorio, esattamente come quanto ipotizzato nel Regno Unito e in Danimarca. Lo scorso marzo, in effetti, l'Antitrust europeo ha avviato un'indagine approfondita sull'operazione annunciata la scorsa estate. Nel mirino di Bruxelles ci sono le attese conseguenze, le possibili ricadute e gli effetti collaterali su concorrenza e investimenti del previsto matrimonio. Fonti vicino al fascicolo ribadiscono tuttavia le diverse dimensioni tra il progetto di nozze tricolore e l'ipotizzata creazione del leader del mercato britannico su cui lo stesso Antitrust inglese aveva già espresso un parere negativo. Non solo.

Si sottolinea infatti come l'unione tra i due gruppi italiani porti alla costituzione di un gruppo con una massa critica adeguata, una buona redditività e una struttura finanziaria più bilanciata rispetto alle due società attuali e, quindi, in grado di investire con più facilità. Sull'operazione si attende il via libera dell'autorità europea entro il 10 di agosto.

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