Niente da fare, l'accordo sulla super-vigilanza bancaria europea non c'è ancora. Dalla riunione di ieri dell'Ecofin è uscita un'altra fumata nera, e così i ministri finanziari proveranno nel vertice straordinario convocato per mercoledì 12 a trovare una soluzione di compromesso. Vittorio Grilli è però parso fiducioso: «Speriamo di trovare un'intesa la settimana prossima - ha detto il ministro dell'Economia, a margine della riunione - le posizioni stanno convergendo, anche se non sono ancora completamente chiarite le divergenze di opinione».
Grilli ha peraltro esteso il proprio ottimismo anche all'economia italiana, «migliorata strutturalmente», come si vede per esempio nell'export «che ha ripreso quote di mercato»; dal 2013, ha aggiunto il titolare di via XX Settembre, «vedremo un'inversione del trend», mentre già da ora il Paese è in linea con gli obiettivi di deficit previsti per l'anno prossimo e per i successivi. Il calo dello spread, ieri a 303 punti, è proprio la testimonianza - secondo Grilli - che gli impegni presi «dall'Italia sono stati rispettati».
Il raffreddamento dei differenziali sui bond, sopraggiunto in concomitanza con il (sofferto) via libera europeo agli aiuti alla Grecia, potrebbe però non avere un seguito in assenza di una soluzione sul meccanismo che attribuisce alla Bce compiti di controllo sul sistema del credito europeo. E che sblocca la possibilità di ricapitalizzare direttamente gli istituti in difficoltà attraverso il fondo anti-crisi Esm. Dopo il nulla di fatto di ieri, le fratture sui punti più controversi della riforma devono ancora essere tutte ricomposte. La Germania, in particolare, non sembra disposta a cedere sulla proposta che estende i poteri di vigilanza non solo sulle banche cosiddette sistemiche, ma sull'intera filiera bancaria. Berlino, nella sostanza, non vuole perdere il controllo sulle casse regionali e di risparmio, da sempre un trâit-d'union tra potere politico ed economico. Il ministro tedesco delle Finanze, Wolgang Schaeuble, ha avvertito che una vigilanza allargata agli istituti regionali «verrebbe approvata molto difficilmente dal parlamento tedesco». Opposta la posizione della
Francia: «La vigilanza deve riguardare tutte le banche», ha detto il ministro delle Finanze, Pierre Moscovici.
Di qui il braccio di ferro sulle soglie degli asset bancari in valore assoluto o in rapporto al Pil per decidere se una banca è più o meno «significativa». La Germania vuole soglie alte per mantenere l'influenza sul maggior numero di banche, la maggioranza degli altri Paesi (tra cui appunto la Francia) vuole soglie basse per il motivo opposto. L'Italia sta più con Parigi che con Berlino, ma come si è capito dalle parole di Grilli, cerca soluzioni ponte per un accordo.
Restano inoltre da sciogliere due nodi: l'effettiva separazione tra politica monetaria e decisioni di vigilanza bancaria della
Bce; e il sistema di voto, cioè la convivenza nell'autorità bancaria europea dei Paesi dentro e fuori dall'euro zona. Insomma, tanta carne al fuoco per la quale non sarà facile trovare la giusta cottura fra pochi giorni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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