Economia

Al via la «nuova» Intesa disegnata da Cucchiani

Da ieri è pienamente operativa la nuova Intesa Sanpaolo di Enrico Tomaso Cucchiani, ormai in pieno controllo di tutto il vertice della banca. Il cdg, appena integrato con il top management dell'istituto, ha infatti deliberato le ultime nomine a completamento della squadra di vertice. Non si tratta solo di uno spostamento di «caselle», ma di una rimodulazione vera e propria delle priorità gestionali e dei conseguenti processi decisionali. In buona sostanza, Intesa si concentrerà sempre più sulle attività bancarie tradizionali.
In quest'ottica va interpretata la nomina, per altro già annunciata, del direttore generale vicario Carlo Messina a capo della Banca dei Territori, ovvero della rete delle filiali. Messina, «promosso» da Cucchiani in concomitanza del suo insediamento, è ormai il numero due dell'istituto. Alla sua divisione faranno capo anche il leasing (Leasint e Centro Leasing) e il factoring (Mediofactoring e Centro Factoring) che prima dipendevano dal corporate & investment banking, l'area del dg Gaetano Micciché. L'effetto di questo cambiamento è che tutto il segmento mid corporate (cioè le imprese con fatturato compreso tra 150 e 500 milioni di euro) passa ai Territori con l'obiettivo di accelerare le pratiche. Messina manterrà anche la responsabilità della finanza, ma ci sarà un nuovo direttore finanziario: Stefano Del Punta, già responsabile tesoreria della banca, un manager che lavora a stretto contatto con Messina da tempo. Per l'ex capo dei Territori, Giuseppe Castagna, Cucchiani sta cercando un'opportuna ricollocazione.
Il ceo ha istituito anche due altre aree di governo: il Wealth Management guidato dall'ex McKinsey, Gianemilio Osculati, e il chief governance officer, Paolo Maria Grandi, già segretario generale del cds e manager di assoluta fiducia di Giovani Bazoli e di Cucchiani stesso. La creazione di questo nuovo ufficio ha il preciso scopo di «scorporare» la gestione delle partecipazioni (tra cui Telco, Alitalia, Ntv e Rcs) dall'attività di banking e di advisory per questi grandi clienti, un compito che resta in capo a Micciché.

Il capitolo nomine per le partecipate di Intesa non è aperto, ma non è da escludere (fatti salvi sviluppi legati a nuovi assetti sia per il Corriere che per Alitalia) che al prossimo rinnovo dei consigli Cucchiani o Grandi possano essere investiti direttamente del compito di rappresentanza.

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