Economia

Nuove polemiche della famiglia genovesel'altro dossier

Prelios ha scelto Feidos come partner per cercare una svolta a una difficile situazione. Il cda della ex Pirelli Re ieri ha preferito il fondo immobiliare presieduto da Massimo Caputi al gruppo Usa Fortress.
L'esclusiva concessa a Feidos durerà fino al 12 novembre. Entro quella data il patto di sindacato e il board di Prelios, le banche finanziatrici e ovviamente la stessa Fortress valuteranno le migliori modalità per realizzare il necessario aumento di capitale. Secondo indiscrezioni, l'entità della ricapitalizzazione dovrebbe attestarsi attorno ai 135 milioni di euro e l'operazione dovrebbe partire poco dopo la metà di dicembre. Di questi 25 milioni dovrebbero essere assicurati dal nuovo partner, altri 25 dagli attuali azionisti (Camfin ha il 14,8% e il patto che comprende Intesa, Benetton, Mediobanca e Generali controlla il 21,3% ) mentre la parte restante dovrebbe rivenire da una conversione in equity del debito bancario.
Quest'ultimo ammonta a oltre 500 milioni di euro. Unicredit è esposta per 132 milioni, Intesa per 77 milioni, mentre Mps e Bpm hanno un credito da 50 milioni ciascuna. Pirelli ha erogato un finanziamento di 160 milioni. In ogni caso, l'aumento di capitale sarà «pesante» perché - dopo il calo del 4,8% ieri in Borsa il valore di mercato di Prelios è sceso a 76 milioni. Massimo Caputi è comunque ottimista. «L'obiettivo del pool di investitori riuniti attorno a Feidos - ha dichiarato - è trasformare Prelios in un polo europeo di servizi immobiliari finanziari». Occorre dismettere «gli investimenti diretti che hanno fatto esplodere l'indebitamento», ha aggiunto Giuseppe Cornetto Bourlot, presidente di Schroeders Italia e probabile presidente di Feidos 11, il veicolo che sarà usato per l'operazione.
Intanto la diatriba tra Marco Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza si è arricchita di un nuovo capitolo. Davide Malacalza ha infatti rassegnato le dimissioni dal cda della società di real estate in polemica con gli attuali vertici. La famiglia genovese, infatti, è una convinta sostenitrice della tesi secondo cui a Prelios mancherebbero i presupposti per la continuità aziendale.

Il collegio sindacale, preso atto della defezione, ha ribadito la validità delle scelte effettuate.

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