Ok all'integrazione tra Alitalia e Wind Jet ma troppi gli slot in Sicilia, vanno venduti

Dopo circa 7 mesi dalla firma del preliminare e a 3 dal contratto, l'Antitrust si è pronunciata ieri sull'acquisizione di Wind Jet da parte di Alitalia, dando la sua approvazione condizionata. Dopo l'integrazione, la compagnia dovrà rinunciare a due coppie di slot sulla tratta Catania-Linate e sulla Catania-Fiumicino, e una coppia sulla Palermo-Linate. Alitalia dovrà indicare (e l'Autorità approvare) il soggetto terzo che gestirà la riallocazione dei voli, e il nuovo calendario dovrà essere messo a punto progressivamente entro la stagione estiva 2014.
Le condizioni poste dall'Antitrust mirano a evitare una posizione dominante di Alitalia, che su alcune tratte verrebbe ad avere il monopolio. La situazione è in qualche modo simmetrica a quella della Fiumicino-Linate, sulla quale è il corso un braccio di ferro; il Tar si pronuncerà nel merito a ottobre, mentre l'altro ieri scadeva il termine per la presentazione, da parte di Alitalia, del piano di «alleggerimento» a Linate.
Per la compagnia siciliana fondata nel 2003, che nel 2011 ha trasportato 3 milioni di passeggeri con 12 Airbus di medio raggio, il via libera dell'Antitrust è quasi una dichiarazione di sopravvivenza. Gravata da perdite e debiti crescenti (10 milioni il rosso 2011), già all'inizio dell'anno l'ad aveva scritto parole drammatiche ai dipendenti.
L'integrazione passa attraverso una «newco», alla quale sono stati assegnati aerei, diritti e il personale indispensabile, e che verrebbe valutata tra i 20 e i 30 milioni; il resto rimarrà nella scatola originaria, una vera «bad company». Circa 110 dei 500 dipendenti prenderanno la via della cassa integrazione.

Lo stato di Wind Jet, che nelle ultime settimane ha registrato molti disservizi, era tale che secondo alcune fonti l'intervento dell'Alitalia sarebbe stato sollecitato dalle banche creditrici. Alitalia ha argomentato l'acquisizione con quella logica di consolidamento che da anni ispira il trasporto aereo.