Economia

Ora Vivendi vuole il 30% di Mediaset

I francesi alla guerra totale. Ma Fininvest chiama Consob: "Gravi irregolarità"

Ora Vivendi vuole il 30% di Mediaset

La guerra tra Mediaset e Vivendi si infiamma. I francesi hanno alzato ieri sera la sfida, dichiarando di voler portare la quota nel Biscione dall'attuale 20% fino al 30%, cioè al limite della soglia oltre la quale scatta l'Opa. Una evidente minaccia al sistema Italia, alla quale il gruppo Fininvest-Mediaset ha replicato potenziando la propria offensiva legale.

Fininvest ha infatti presentato un esposto a Consob contro il gruppo di Vincent Bolloré per «manipolazione di mercato» e «abuso di informazioni privilegiate». L'Authority di Giuseppe Vegas ha già in corso accertamenti a tutto campo e sta esercitando tutti i suoi poteri (tra questi la possibilità di convocare in audizione i soggetti coinvolti). Una delle conseguenze possibili potrebbe essere il sequestro del pacchetto Mediaset in mano ai francesi. Una quota costata a Vivendi circa 1,3 miliardi di euro. Quanto a Vivendi in una nota ha spiegato che «la sua presenza nel capitale di Mediaset rientra nella volontà di sviluppare nell'ambito dei suoi obiettivi strategici un gruppo internazionale nel settore dei media e dei contenuti di impronta europea».

La verità è che, dopo l'esito dell'incontro a Cologno Monzese di sabato scorso tra Arnaud de Puyfontaine, ad di Vivendi e Pier Silvio Berlusconi, capo azienda di Mediaset, i francesi sono passati al contrattacco. Tutto è nato dal mancato accordo per l'acquisizione di Premium, la pay tv del gruppo del Biscione dell'8 aprile scorso. Ebbene secondo Vivendi questo dietrofront «ha portato sfortunatamente a una causa legale» mentre «le proposte fatte per risolvere in via amichevole il contenzioso non sono state accolte da Mediaset e dal suo azionista Fininvest». Il gruppo francese si ritiene dunque «sfortunato e sottolinea che «l'interesse strategico della partnership (tra Mediaset e Vivendi) sia da anteporre a quanto comporta il contenzioso legale».

Ed è proprio per questo che «ha deciso di diventare il secondo azionista del gruppo (Fininvest ha il 39,2% dei diritti di voto) acquisendo il 20% del capitale Mediaset». Che però evidente non è bastato. L'incontro di sabato scorso chiesto dai francesi tra Pier Silvio Berlusconi e de Puyfontaine è durato solo 10 minuti. Nessun sorriso, ma solo la ferma richiesta degli italiani ai francesi di pagare i danni per il mancato acquisto di Premium, pari a 1,8 miliardi di euro. Per questo Vivendi ha ottenuto l'autorizzazione del consiglio di sorveglianza per aumentare l'investimento in Mediaset al 30%.

«Vivendi prosegue in una strategia molto aggressiva - ha scritto ieri Fininvest in un comunicato dopo aver saputo dell'incremento al 30% della quota Mediaset da parte di Vivendi-che, mossa dopo mossa, non fa che confermare tutte le irregolarità e le gravi violazioni evidenziate nelle denunce e negli esposti presentati alla Procura della Repubblica e alla Consob, con il deposito di adeguata documentazione. A queste prime azioni giudiziarie altre faranno seguito, sul piano sia penale che civile e amministrativo. Nessun profilo di intervento verrà trascurato».

Oggi si riunirà il cda Mediaset, il primo dopo l'inizio del raid francese.

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