L'«annus horribilis» annunciato da Andrea Ragnetti per l'Alitalia avrà una sua conferma la prossima settimana quando, mercoledì 25, saranno varati i conti del secondo trimestre, quello interamente gestito dal successore di Rocco Sabelli, giunto in febbraio alla guida della compagnia. Le previsioni sono cupe: sarà peggiore del primo trimestre, nonostante la stagionalità, che da aprile a giugno è migliore di quella tra gennaio e marzo. Il rosso sarà superiore ai 109 milioni dei primi tre mesi, più di un milione al giorno: livelli, tanto per intenderci, paragonabili con quelli del vecchio carrozzone Alitalia, prima di pulizie, bad company, cassa integrazione e ristrutturazione assistita. Il 2011, l'anno che secondo il piano industriale doveva chiudersi in utile, si è concluso con una perdita operativa di 6 milioni.
Ragnetti, che agisce in continuità con Sabelli, ha preso il personale impegno di riportare la società al profitto nel 2013, anche per valorizzarla in vista di eventuali accordi o acquisizioni. E sta agendo su ogni leva a disposizione. Una di queste è quella del lavoro. Anche se la compagnia non conferma ancora, saranno alcune centinaia, probabilmente 600, i tagli al personale da eseguire a vario titolo. Ne risentiranno di più impiegati e quadri, mentre dovrebbero essere trascurabili le limature al personale di volo. In questo numero non rientrano i mancati rinnovi di contratti a tempo determinato, che formalmente non sono tagli, ma che si aggiungerebbero in numero non trascurabile, almeno altri 400. Oggi i dipendenti Alitalia sopno 14.711, contro i 14.146 dell'avvio di Cai.
Ragnetti, uomo di marketing con esperienza internazionale, ha una spiccata attenzione per la clientela e il prodotto. Così è qui che gioca la carta della novità: da ieri sono entrate in vigore le nuove tariffe «fisse» sulla Roma-Milano, tre «easy» e due «comfort», tra i 99 e i 289 euro a tratta, legate all'anticipo della prenotazione e ad alcuni servizi accessori. Cambia il numero delle tariffe, che prima erano 44, ma cambia soprattutto la mentalità di approccio, più di stampo ferroviario: le tecnologie e le compagnie low-cost hanno abituato a tariffe mutevoli, in un costante incontro tra domanda e offerta.
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