Non c’è un’«ideona» sulla crescita, dice il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Bisogna solo «continuare sulla strada delle riforme». Così ieri la personalità più carismatica del governo Monti ha parlato in tivù. Mentre qualche giorno fa aveva espresso l’urgenza vitale di «rimettere in moto la crescita». Cinque mesi dopo aver lasciato la guida di Intesa per andare a Roma proprio a rilanciare l’economia in recessione, Passera non ha ancora trovato l’ideona. Così come non ha trovato nemmeno la «bacchetta magica» perché «non c’è»: lo ha detto sempre ieri in tivù. Il punto è che nessuno tra gli italiani chiede bacchette magiche. Semplicemente si pensava che il governo tecnico evocato per risanare il Paese di fronte all’incapacità di quelli politici, se non un’ideona almeno ne avesse una «ina». Invece niente. Non ce ne voglia Passera, che abbiamo conosciuto manager capace di risanare le Poste e rendere solida Intesa, ma questo continuo richiamo all’imperativo della crescita suona stonato: lo sappiamo già che c’è quel problema lì.
Piuttosto vorremmo conoscere le soluzioni. Se no che differenza c’è tra il Passera severo banchiere - che da tre anni accusava come «con questa crescita non si esce dai problemi, non si crea occupazione» - e il Passera che, anche per questo, è ora ministro?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.