Economia

Attenti all'1 maggio: cosa fare per andare in pensione

La richiesta va effettuata da tutti coloro che raggiungono i requisiti richiesti entro l’anno 2023

Attenti all'1 maggio: cosa fare per andare in pensione

Scade il prossimo primo maggio il termine ultimo per richiedere la pensione anticipata per i lavoratori autonomi che si occupano di attività usuranti e acquisiscono i requisiti richiesti nel 2023. L’Istituto nazionale di previdenza sociale, attraverso la circolare numero 1201/2022, ha specificato che la misura è valida anche per i dipendenti privati che hanno svolto mansioni particolarmente gravose e hanno diritto alla pensione di anzianità.

Chi sono i beneficiari della pensione anticipata per lavori usuranti

Possono fare domanda per la pensione anticipata i lavoratori impiegati in attività logoranti, come quelli che si occupano della “linea catena” e gli autisti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo. Queste persone, come riporta Qui Finanza, devono aver versato almeno 35 anni di contributi e, se dipendenti, devono avere un’età minima di 67 anni e sette mesi, mentre se sono autonomi un’età minima di 62 anni e sette mesi. Hanno la possibilità di andare in pensione in anticipo anche altre categorie di lavoratori che svolgono attività pesanti. Ecco quali in sintesi:

  • lavoratori occupati per un numero di giorni lavorativi pari o superiori a 78 all’anno;

  • lavoratori occupati per un numero di giorni lavorativi da 64 a 71 all’anno (35 anni di contributi, 63 anni e sette mesi per i dipendenti, 64 anni e sette mesi per gli autonomi);

  • lavoratori occupati per un numero di giorni lavorativi da 72 a 77 all’anno (35 anni di contributi, 62 anni e sette mesi per i dipendenti, 63 anni e sette mesi per gli autonomi).

Coloro che fanno turni di notte sono equiparati a chi svolge lavori usuranti.

In che modo va presentata la domanda per la pensione anticipata

Ribadito che la richiesta per la pensione anticipata per lavori usuranti va effettuata entro il primo maggio 2022 da tutti coloro che raggiungono i requisiti richiesti nel 2023, c’è la possibilità di rimediare se non si è fatto in tempo a produrre la domanda. Presentando l’incartamento successivamente si ha un differimento dell’assegnazione della pensione di un mese se il ritardo nel richiedere l’uscita dal mondo del lavoro è inferiore o pari a un mese. In maniera progressiva, si passa a due mesi, per un ritardo della presentazione superiore a un mese e inferiore a tre mesi, e a tre mesi per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi.

La domanda va prodotta e trasferita telematicamente, completa del modulo “AP45” e una serie di documenti richiesti.

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