Economia

Chi rischia la sforbiciata sulle pensioni: i nuovi limiti

Nonostante gli aumenti previsti per il 2022, una categoria potrebbe veder decurtare l'assegno pensionistico già dalle prossime settimane: ecco chi e perché

Chi rischia la sforbiciata sulle pensioni: i nuovi limiti

Neanche il tempo di esultare per le pensioni più "ricche" previste in questo 2022 grazie alla riforma dell'Irpef e ai tagli delle nuove aliquote che stiamo per assistere ad alcuni tagli sugli assegni.

Cosa succede

Le nuove regole che comprendono il cumulo della pensione con altri redditi, potrebbe causare per alcuni contribuenti un importo più basso nei primi mesi dell'anno. Se per il mese di gennaio, però, il pericolo sembra scongiurato, da febbraio così non sarà: molti titolari dell'assegno pensionistico potrebbero vedere un cambiamento della loro situazione. Come riporta conticorrentionline, la legge prevede che il calcolo cumulativo tenga tiene in considerazione tutti le entrate fiscalmente più rilevanti. In questo modo le pensioni, trattandosi di un provvedimento previdenziale, potrebbero essere rivalutate verso il basso per coloro i quali percepiscono una pensione di reversibilità.

Le categorie più a rischio saranno i familiari di un lavoratore o pensionato deceduto che godono di questa misura "per un importo calcolato in base al nuovo beneficiario". Le buone notizie, però, sono due: la prima è che non si tratta dell'intero importo, la secondo è la possibilità, in alcune circostante, di ottenere un assegno integrativo.

Il perché dei tagli

Le pensioni di reversibilità, quindi, potranno andare incontro a decurtazioni notevole in base al ricevente nell'ottica della differenza tra quanto percepito e i redditi complessivi che si possiedono. Il cumulo delle pensioni, infatti, può provocare importi inferiori anche del del 25%, 40% e fino al 50% a seconda della situazione reddituale. Questa pratica è regolata dalla legge numero 335 dell’ 8 agosto 1995 e, purtroppo, inevitabile. Proprio per questa ragione, l’Inps ha la facoltà "di fissare i limiti per i vari anni, applicandoli ai redditi dei percettori". Fortunatamente, le riduzioni non entrano subito in vigore perchè tutto dipende dalla "macchina" del sistema previdenziale come può capitare in mancanza di alcune informazioni base.

La maniera per avere il quadro completo, l'Ente lo scoprirà tramite la dichiarazione della situazione reddituale (il modello Red) è fondamentale in quanto è da lì che l’Inps appurerà la presenza di eventuali discrepanze. "Questo perché l’Istituto di previdenza sociale andrà a comparare i dati presenti nel documento con quelli a disposizione nei database dell’Agenzia delle Entrate, determinando quindi eventuali decurtazioni da applicare", scrivono gli esperti.

Quali sono i nuovi parametri per il 2022, quindi? I redditi fino a 20.429,37 euro non verranno toccati ma appena si scatta di fascia, quelli compresi tra 20.429,37 e 27.239,16 euro, subiranno una decurtazione del 25%. E poi, i redditi fra 27.239,16 e 34.

048,95 euro avranno un taglio del 40%, mentre quelli superiori saranno le categorie più penalizzate con il 50% in meno.

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