Economia

Pensioni, i conti di Di Maio non tornano. Ipotesi maxi tagli sugli assegni

Il taglio delle pensioni d'oro continua ad agitare il governo. Per ottenere un miliardo dai tagli alle pensioni è probabile un allargamento della platea o una sforbiciata più pesante oltre i 4500 euro

Pensioni, i conti di Di Maio non tornano. Ipotesi maxi tagli sugli assegni

Il taglio delle pensioni d'oro continua ad agitare il governo. Dopo le parole del vicepremier Di Maio che annunciano il recupero di un miliardo di euro dalle sforbiciate, Repubblica ha di fatto avanzato l'ipotesi che il taglio possa essere anche sugli assegni da 3500 euro in su e non solo su quelli superiori a 4500 euro. Pornta la smentita dei Cinque Stelle che di fatto hanno ribadito la soglia inserita nel disegno di legge depositato alla Camera. Ma in realtà i conti continuano a non tornare.

Infatti se il ministro Di Maio stima in un miliardo il ricavo dall'operazione tagli per finanziare l'aumento delle minime, la strada più probabile è quella dell'allargamento della platea toccadno quindi anche assegni più bassi. C'è però un altro percorso che i grillini potrebbero scegliere per ottenere un miliardo dai pensionati: aumentare l'entità del taglio sull'assegno andando oltre la forchetta che va dal 3 al 20%. Una quota ben più alta che però potrebbe subire lo stop dalla Corte Costituzionale. E in questo senso sono utili le stime fatte dal presidente dell'Inps, Tito Boeri in audizione alla Camera. Secondo il numero uno dell'Istituto di previdenza sociale i tagli potrebbero riguardare 30 mila assegni con un ricavo di 150 milioni. Cifra bel lontana dal miliardo di cui parlano i grillini..

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