Economia

"Perché l'euro può sparire": la nera profezia da Berlino

L’ex ministro delle Finanze, Schaeuble, rivela: "Dopo la decisione della Corte costituzionale tedesca, il futuro dell’euro può essere messo in discussione"

"Perché l'euro può sparire": la nera profezia da Berlino

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"Il futuro della moneta unica potrà essere messo in discussione in seguito alla recente decisione della Corte costituzionale tedesca, sul programma di acquisto di titoli di stato e privati da parte della Banca centrale europea". Ad affermarlo è Wolfgang Schaeuble, presidente del Bundestag e già ministro delle Finanze di Angela Merkel. Nelle dichiarazioni rese all’emittente tedesca Rnd, Schaeuble ha sostenuto che la decisione è "difficile da confutare", anche se osserva che, allo stesso tempo, risulta anche complicato il fatto che una corte come quella di Karlsruhe non riconosca come vincolante una decisione della Corte di Giustizia Europea.

"È risaputo che, in qualità di ministro delle Finanze, non sono sempre d’accordo con le decisioni della Bce, con tutto il rispetto della sua indipendenza", ricorda Schaeuble. Ritiene che le istituzioni indipendenti, che non sono legittimate e controllate attraverso processi democratici, dovrebbero attenersi rigorosamente al loro mandato. "Può darsi che l’esistenza dell’euro sia ora contestata in altri Stati membri dell’Ue, perché ogni Corte costituzionale può giudicare da sé. Nessuno trae beneficio da questa situazione", ha detto Schaeuble.

In questo senso, il presidente del Bundestag sostiene che il ruolo di un tribunale è quello di prendere decisioni e la giurisprudenza deve essere accettata. "Ma ora dobbiamo fare tutto ciò che è politicamente possibile per rafforzare l’Europa". Persino un politico decisamente conservatore come Wolfgang Schaeuble, attuale presidente del Bundestag ed ex ministro alle Finanze, ha espresso preoccupazione per la sentenza della Corte costituzionale tedesca che mette in discussione il ricorso al Qe della Bce.

La Corte di giustizia Ue, intanto, ha risposto al duro attacco contenuto nella sentenza della Corte Costituzionale tedesca in merito alla legittimità del piano di acquisti lanciato dalla Banca Centrale europea. In un durissimo comunicato, i giudici europei hanno ribadito che la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea ''vincola il giudice nazionale per la soluzione della controversia dinanzi ad esso pendente''. Tradotto: soltanto Bruxelles può decidere quali sono gli atti contrari al diritto dell’Ue e non i giudici di un Paese membro.

Tutta l’Europa guardava con apprensione Karlsruhe, sede della Corte costituzionale federale tedesca, in attesa della sentenza. Un verdetto sfavorevole avrebbe mandato in panico l’Eurozona, con il rischio di far saltare i piani di assistenza finanziaria adottati dall’Ue e della Bce. E sbattendo fuori la Germania da una più importanti programmi dell’eurozona, con l’acquisto di titoli pubblici e privati che ormai vale 2.600 miliardi di euro. La decisione è stata positiva, ma con riserva. Qualcosa che ha mandato in tilt i rapporti tra Bruxelles e Berlino. Oggi le parole di Schaeuble.

Dichiarazione che gettano altra benzina sul fuoco della discussione.

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