Peso delle tasse sui salari: l'Italia è al terzo posto nella classifica mondiale

Tasse sul lavoro sostanzialmente ferme in Italia tra il 2016 e il 2017, dove il cuneo fiscale, pur scendendo al 47,7%, resta di quasi 12 punti sopra la media Ocse del 35,9%

Peso delle tasse sui salari: l'Italia è al terzo posto nella classifica mondiale

Siamo al terzo posto, nel mondo, nella classifica sul peso delle tasse in busta paga. Il dato emerge dal rapporto annuale dell’Ocse "Taxing wages", che analizza i paesi industrializzati per quanto riguarda l’incidenza di imposte e contributi sociali sul costo del lavoro.

Il cuneo fiscale italiano nel caso di un lavoratore single risulta del 47,7% nel 2017 e, pur segnando una flessione di 0,1 punti sul 2016, resta di quasi 12 punti oltre la media Ocse che è del 35,9% (a sua volta -0,1 punti). Questo vale all’Italia, che lo scorso anno era quinta nella graduatoria, un posto certo non ambito, sul podio dei Paesi che tartassano di più il lavoro, alle spalle del Belgio (53,7%) e della Germania (49,7%). L’Ungheria (-2,1 punti al 46,2%) e la Francia (-0,44 al 47,6%), che precedevano l’Italia nella graduatoria precedente, ora sono alle sue spalle. Il cuneo più leggero resta di gran lunga quello del Cile (7%), ma il fisco ha la mano abbastanza leggera sul costo del lavoro anche in Nuova Zelanda (18,1%), Messico (20,4%) e Svizzera (21,8%). Negli Usa il cuneo è al 31,7% e nel Regno Unito al 30,9%.

Il costo del lavoro in Italia è di oltre 46 mila euro per ogni singolo lavoratore, sopra la media dell’area Ocse (oltre 41 mila euro), al diciassettesimo posto tra i paesi più avanzati. Nel nostro Paese il salario medio lordo è di oltre 35 mila euro (35.447 euro), poco sotto quello medio Ocse pari a 35.846 euro. Inoltre i salari lordi italiani sono tassati del 31,2% contro il 25,5% della media Ocse. Più nel dettaglio il costo del lavoro in Italia nel 2016 si attesta a 46.651 euro l’anno per ogni lavoratore single senza figli, considerando le tasse sul reddito e i contributi delle imprese e dei lavoratori. Si tratta del diciassettesimo costo del lavoro più alto tra i 34 paesi dell’area Ocse.

Inoltre in Italia il peso maggiore del costo del lavoro è sulle spalle delle imprese, i cui contributi rappresentano il 24% del totale, mentre i contributi dei lavoratori pesano per il 7,2% e la tassazione sul reddito per il 16,5%.

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