Economia

Petrolio, chi vince e chi perde: Brilla Tenaris, frana Saipem

Entrambi i gruppi pagano caro l'anno del virus, ma se i Rocca vedono rosa, la società Eni-Cdp non convince

Petrolio, chi vince e chi perde: Brilla Tenaris, frana Saipem

Doppio binario per due dei titoli petroliferi maggiormente rappresentativi di Piazza Affari. Saipem, attiva nelle infrastrutture per la ricerca di giacimenti e nella costruzione di oleodotti e gasdotti, è affondata in Borsa sotto il peso di un bilancio 2020 peggiore delle attese e di prospettive incerte per il futuro, chiudendo a 2,39 euro (-9,2%). Tenaris, che è leader nella produzione di tubi e servizi per l'esplorazione di petrolio e gas, ha terminato la seduta a 8,74 euro (+13,7%) grazie a conti migliori delle stime e, soprattutto, a una prospettiva incoraggiante sui prossimi mesi. Ieri, intanto, l'oro nero (Brent) era scambiato a 66, 69 dollari il barile.

Il crollo dei prezzi del greggio seguito all'esplosione della pandemia e alla chiusura delle attività economiche a livello mondiale ha penalizzato i conti sia della società controllata da Eni e Cdp, sia del gruppo della famiglia Rocca (al 60% del capitale), ma le strade si dividono poi sulle previsioni sul 2021.

Saipem ha chiuso l'anno con un fatturato di 7,3 miliardi di euro (dai 9 miliardi del 2019), un margine operativo lordo di 428 milioni (da 1,146 miliardi nel 2019), una perdita operativa di 845 milioni (da un utile di 456 milioni) e un rosso di 1,136 miliardi (da 12 milioni di profitto) che risente di oneri e svalutazioni di per 868 milioni. Non ha fatto meglio Tenaris che ha registrato 5,1 miliardi di dollari di ricavi (-29% sul 2019), un ebitda di 638 milioni (-53%) e una perdita netta di 642 milioni (da un utile di 832 milioni).

Per i prossimi mesi il gruppo Saipem guidato da Stefano Cao preferisce evitare di dare indicazioni precise al mercato a causa degli effetti del Covid, al di là di un accenno all'ebitda margin 2021 in linea con il 2020 (all'8,3% dei ricavi rispetto al 9,1% atteso dal consenso). Tenaris invece per guardare al 2021 indossa gli occhiali rosa.

La società guidata da Paolo Rocca prevede infatti una graduale ripresa delle vendite per gran parte dell'anno ed un ebitda margin al 20% del fatturato dal secondo trimestre del 2021. Segnali incoraggianti sarebbero già visibili, secondo la nota di Tenaris fin dal quarto trimestre 2020: l'avvio dei programmi di vaccinazione, la ripresa delle attività economiche e il maggior consumo di petrolio, ha infatti segnato la ripresa delle perforazioni negli Usa e in Canada.

Al contrario Saipem, nella nota di bilancio, sottolinea i risultati raggiunti nello svincolare l'attività del gruppo dall'andamento del greggio puntando sulla transizione ecologica e sulla evoluzione energetica: il 90% degli 8,7 miliardi di nuovi contratti acquisiti nel corso del 2020 non sono legati al petrolio.

Abbiamo fatto proposte concrete nell'ambito dei piani di ripresa supportati dal Next generation Eu ha commentato Cao secondo cui Saipem sarà in posizione privilegiata per concorrere da protagonista a progetti green e infrastrutturali.

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