Il diktat dell'Ue: "Pannelli solari obbligatori per tutti gli edifici"

Si studia un obbligo giuridicamente vincolante sia per gli edifici pubblici che per quelli privati

Il diktat dell'Ue: "Pannelli solari obbligatori per tutti gli edifici"

Provata dagli effetti delle sanzioni comminate alla Russia per quanto concerne l'approvvigionamento di materie prime e di combustibili, l'Unione Europea tenta di correre ai ripari e pensa di introdurre l'obbligo di installazione di pannelli solari sia negli edifici pubblici che in quelli privati.

Parola del presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen, che ha presentato il cosiddetto "RePowerEu". "Proponiamo di rendere obbligatori i pannelli solari per gli edifici commerciali e pubblici entro il 2025 e per i nuovi edifici residenziali entro il 2029", dichiara infatti il membro della Cdu, "un piano ambizioso ma realistico".

La Commissione ritiene di poter superare il problema della stretta dipendenza dai combustibili fossili russi entro 10 anni e con significativi passi avanti già dal 2022. L'obiettivo, quantomeno quello dichiarato, sarebbe quello di abolire gradualmente le importazioni di petrolio e prodotti petroliferi entro fine anno. Il regime di sanzioni petrolifere, ancora all'esame degli Stati membri, deve tener conto non solo dell'opposizione ungherese, ma anche dei tempi di arrivo della stagione fredda in Europa. Nonostante l'ottimismo di Von Der Leyen, resta il fatto che per la maggioranza degli Stati membri si tratti di un progetto molto difficile da realizzare, specie nei tempi brevi indicati dal presidente."Sebbene alcuni Paesi abbiano già annunciato l'intenzione di porre fine alle importazioni di combustibili fossili dalla Russia, nessuno può affrontare questa sfida da solo", riconosce infatti il membro della Cdu tedesca, secondo cui il problema sarebbe legato più che altro alla collocazione geografica di alcuni di essi."La situazione è più complessa per quanto riguarda gli Stati membri senza sbocco sul mare che non hanno alternative praticabili immediate all'approvvigionamento russo", dichiara Bruxelles. "Per questi Stati membri potrebbe essere necessario più tempo per affrontare le strozzature infrastrutturali e adattare le raffinerie per sostituire il petrolio russo con fonti alternative. RePowerEu mira a sostenere gli Stati membri nella posizione più difficile", precisa la Commissione.

Obiettivo dieci anni anche per superare la dipendenza dal gas naturale russo, sempre secondo il cosiddetto "RePowerEu". Anche in questo caso si parla tuttavia di raggiungere un pressochè totale completamento entro la conclusione del 2022: "Quasi i due terzi di tale riduzione possono essere raggiunti entro la fine di quest'anno con l'attuazione delle misure presentate oggi". Il consumo di gas naturale, nelle intenzioni, dovrebbe essere rimpiazzato con "il calore solare o la generazione di idrogeno rinnovabile", da applicare sia agli edifici pubblici che commerciali/industriali.

Come fare per garantire il giusto approvvigionamento di energia solare? L'Ue pensa di risolvere il problema introducendo un obbligo giuridicamente vincolante per garantirsi l'installazione accelerata di pannelli fotovoltaici sugli edifici pubblici e privati. L'obiettivo di RePowerEu è raggiungere 320 GW di capacità solare fotovoltaica di nuova installazione entro il 2025 (ben oltre il doppio dei numeri attuali) e di 600 GW entro il 2030. Altro traguardo dell'Ue è raddoppiare il numero di pompe di calore, puntando ad almeno 10 milioni di unità in soli 5 anni.

Sempre parlando di obiettivi per l'idrogeno rinnovabile l'Ue punta ai 10 milioni di tonnellate di produzione nazionale e ai 10 milioni di tonnellate di importazioni entro il 2030, stanziando 200

milioni di euro per la ricerca. Incentivi previsti anche per quanto concerne il biometano, con la speranza di raggiungere, anche tramite una politica agricola comune, i 35 miliardi di metri cubi entro il 2030.

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