Il piano per la fibra rischia lo stallo

Metroweb prolunga le trattative. E Renzi va in pressing su Enel

Maddalena CameraMetroweb continua a trattare con tutti per trovare una soluzione per piazzare al meglio la sua rete in fibra ottica. E dunque, oltre che con Telecom e Enel, anche con Wind e Vodafone, con cui la lettera d'intenti è stata già rinnovata più volte. Nonostante le rassicurazioni la partita di creare una società per la fibra ottica che vede capofila Metroweb, controllata da ieri dalla nuova entità Cdp Equity che si affianca a Cdp, presieduta da Claudio Costamagna nella gestione di partecipazioni di aziende strategiche, non trova entusiastiche adesioni. Tanto che la possibile conferenza stampa del prossimo 7 aprile, dove Enel ha promesso di svelare i dettagli del suo piano per la rete firmando l'accordo con Vodafone e Wind, non è stata confermata. A spingere per quella data pare sia stato il premier Matteo Renzi, volato in Nevada per l'inaugurazione dell'impianto ibrido realizzato da Enel Green Power. Lì ha incontrato l'ad di Enel Francesco Starace. Da qui l'idea dell'incontro del 7 aprile. del resto Enel ha creato un'apposita società per la rete, Open Fiber, per la quale ha annunciato 2,5 miliardi di investimenti. Recentemente ha intensificato i rapporti con Metroweb per realizzare investimenti insieme. Ma Metroweb, che a sua volta ha varato investimenti per 1 miliardo, tratta anche con Telecom che nel frattempo continua a sviluppare la sua rete con tecnologia Ftth, un misto tra fibra e rame. Anche Fastweb ha un suo piano di investimenti e presto ne annuncerà altri. Alla finestra ci sono Vodafone e Wind con cui Enel vuole firmare un accordo per saperli clienti sicuri della sua rete in fibra. In realtà Enel e Metroweb vedono in Telecom il socio ideale di questa onerosa avventura. Telecom, però, vuole il controllo della rete.

Toccherà al nuovo ad Flavio Cattaneo riprendere la trattativa. Sullo sfondo c'è il modesto successo della fibra ottica in Italia. Secondo dati Agcom gli utenti sono solo 1,4 milioni, anche se in crescita contro i 50 milioni che ormai hanno accesso a Internet dallo smartphone.

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