Piazza Affari promuove il ribaltone: «Ora i tagli»

Il valore del gruppo aumenterà. E c'è la carta Brasile

Cinzia MeoniGli analisti promuovono il cambio al vertice di Telecom Italia ma la sfida per il successore di Marco Patuano non è semplice. Le attese sono elevate sia da parte di Vivendi, azionista di riferimento del gruppo con il 24,9% del capitale che avrebbe spinto il manager all'uscita, sia da parte del mercato, sia nei palazzi romani. E conciliare le diverse esigenze sarà un gioco di equilibri decisamente delicato. I piccoli azionisti, in ogni caso, dal cambio al timone dovrebbero solo guadagnarci. «Gli interessi di Vivendi e delle minoranze dovrebbero quasi sempre essere allineati», nota Equita. La creazione di valore per Vivendi passa necessariamente, a giudizio del broker, da un incremento di valore di Telecom Italia, «che si tratti di maggiori efficienze o di corporate action». Almeno per ora quindi analisti e mercato sembrano concordare con le richieste che Vivendi, in base a quanto finora trapelato sul mercato, dovrebbe sottoporre la nuovo vertice. Al nuovo amministratore delegato, secondo gli esperti, saranno chiesti ulteriori risparmi, almeno per un miliardo di euro su base triennale, più del doppio rispetto ai 400 milioni messi in preventivo dall'ultimo piano industriale. Un simile risultato in termini di efficienze, secondo i conti di Kepler Cheuvreux, si tradurrebbe in un incremento del margine operativo lordo domestico del 9% ovvero in una creazione di valore pari a 3,6 miliardi. «Un obiettivo quest'ultimo estremamente rilevante», commenta Mediobanca. In particolare, a giudizio della banca d'affari, il raggiungimento di un simile target potrebbe portare a una rivalutazione del gruppo: a fronte di un serio piano di ristrutturazione dei costi, per gli esperti di Piazzetta Cuccia, il mercato sarebbe felice di riconoscere al gruppo una valorizzazione pari alla media europea, ovvero fino a sette volte il margine operativo lordo rispetto alle attuali sei. Lo spazio per ulteriori tagli, per di più, non manca. Addirittura Kepler Cheuvreux, confrontando il numero di linee domestiche per lavoratore in Telecom con la realtà europea, arriva a ipotizzare possibili riduzioni di personale nel tempo fino a 17mila lavoratori, rispetto ai 3,3mila previsti nei tre anni di piano. Al nuovo vertice sarà poi probabilmente chiesto di fare cassa con la cessione di Tim Brasil e di parte della quota detenuta da Telecom nelle torri di Inwit, per cui sono in corsa la cordata F2i-Cellnext e Ei Towers. Insomma, più efficienze e più cassa: una strategia che piace agli esperti visto che permetterebbe al gruppo di diminuire la leva (il debito è pari a 3,9 volte il margine operativo) e di garantire una maggiore flessibilità finanziaria in vista di nuovi investimenti.

In una ipotetica lista da sottoporre ai nuovi vertici, gli esperti pongono infine altre tre questioni aperte: le trattative con gli altri operatori per la rete di nuova generazione, la convergenza con i media e, infine, la conversione dei titoli risparmio.

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