Meno soldi alla voce bonus per manager e dipendenti, ma nessun taglio agli organici. È il messaggio che Herbert Diess, responsabile del marchio Volkswagen, sta facendo passare da ieri. E ne ha parlato nello stesso giorno in cui la Casa automobilistica comincia a subire i contraccolpi del «dieselgate»: in ottobre le vendite a livello globale sono scese del 5,3%. «Non dobbiamo far fronte solo al problema del diesel e delle emissioni di CO2 - spiegano a Wolfsburg - ma anche a una situazione tesa sui mercati mondiali. Gli sviluppi in Brasile (-49,6%) e in Russia continuano a preoccupare, mentre siamo riusciti a crescere in Cina (+1,8%) in ottobre. In Europa occidentale, inoltre, il temporaneo blocco delle vendite per i veicoli colpiti dai problemi del diesel ha impattato sulle vendite (-1,1%)». Lievi aumenti sono stati segnati, però, in Italia, Spagna e Germania. Positivo il dato del Nordamerica: +3,5% nel mese.Volkswagen, intanto, starebbe preparandosi a riacquistare alcuni dei suoi veicoli coinvolti nello scandalo dei test truccati. Se i nuovi test riveleranno che le emissioni di CO2 sono state sottovalutate per il 10%, i proprietari potranno rivendere le loro auto ai concessionari all'attuale valore di mercato. Secondo il Financial Times questa prospettiva potrebbe significare un costo totale fino a 12 miliardi, considerando una spesa di 15mila euro per ognuno degli 800mila veicoli. Il capo di Volkswagen, Diess, intanto, fa sapere ai dipendenti che nonostante gli enormi costi legati allo scandalo sulle emissioni, Volkswagen non vede alcuna minaccia per la forza lavoro core del gruppo, ma piuttosto un taglio ai bonus. E lo stesso avverrà per i manager. «I bonus sono assegnati in base ai risultati economici - precisa il responsabile del brand - e noi avremo un'annata cattiva, rispetto a quella passata». Nessun commento, invece, sul destino dei circa 7mila lavoratori con contratto temporaneo. E nessun impatto sui tempi di lancio della Golf 8 e sulla strategia «elettrica».Wolfsburg ha invece deciso di sospendere l'emissione di Bond (di oltre 2,5 miliardi quelli prossimi a scadenza). Allo stesso tempo starebbe cercando un finanziamento ponte di 20 miliardi allo scopo di rassicurare i mercati su un'adeguata liquidità a disposizione.
Si viene infine a sapere che sono stati due funzionari Ue a scatenare lo scandalo sulle emissioni truccate negli Usa, perché «frustrati dall'immobilismo di Bruxelles», che sarebbe stata al corrente delle manipolazioni fin dal 2011.A picco le vendite Vw (-5,3%) Verso prestito da 20 miliardi
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