Paolo StefanatoAlitalia ha il nuovo amministratore delegato, in sostituzione di Silvano Cassano dimessosi in settembre, ed Etihad rende esplicito il suo ruolo nella compagnia italiana. Il nuovo ad, Cramer Ball, è infatti australiano come James Hogan (numero uno di Abu Dhabi), e da anni è uno dei manager di punta del vettore del Golfo, per il quale si è dimostrato capace e versatile: non c'è dubbio che la scelta è stata fatta nell'emirato e che, seppur condivisa, è stata in qualche modo subita dal socio di maggioranza al 51% che è Cai. L'assemblea degli azionisti ha varato una nomina che sembra contraddire l'impianto che aveva assunto oltre un anno fa tutto il riassetto; allora Etihad, vettore extracomunitario, aveva acquistato una quota di minoranza (49%) proprio per non infrangere le regole Ue in base alle quali una compagnia extraeuropea non può controllare una compagnia europea. Tutti sapevano che Etihad diventava il socio forte, ma per rispettare la forma e non provocare Bruxelles era stata sempre rivendicata l'italianità della compagnia.Ora la nomina di Ball, uomo Etihad, fa emergere la vera sostanza: chi comanda in Alitalia è il socio ufficialmente di minoranza. Forse il tempo ha reso più pragmatici gli azionisti, o forse anche in Europa le cose stanno cambiando. Sembra che Bruxelles stia iniziando a pensare di togliere quel tetto al possesso da parte di compagnie non europee. Cancellare quei limiti significherebbe che Etihad potrebbe salire al 100% di Alitalia. «Ritengo Cramer (Ball ndr) la persona giusta per proseguire in continuità lo sviluppo e l'implementazione del nostro piano industriale già avviato, con l'obbiettivo di riportare l'azienda in utile nel 2017», ha detto il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo. Qualcuno ha anche ricordato che dopo tanti anni Ball è il primo ad che proviene dal trasporto aereo. Per il precedente bisogna risalire a Domenico Cempella, alla fine degli anni Novanta. Cramer Ball ha 48 anni, di cui 20 passati nel settore, e ha una specifica esperienza nel risanamento di compagnie in crisi. L'ultima ristrutturazione portata a buon fine riguarda il vettore indiano Jet Airways (partecipato da Etihad) che tornerà all'utile il prossimo anno (dalla compagnia di Mumbay si è dimesso ieri; lascerà l'incarico il 16 febbraio e in marzo sarà a Fiumicino). La precedente esperienza analoga ha riguardato Air Seychelles, altra partecipata di Abu Dhabi. Può essere dunque l'uomo giusto per affrontare i problemi di Alitalia.Alla sua nomina si è arrivati attraverso una selezione di dieci candidati effettuata da una società di cacciatori di teste; nell'ultima fase, sulla scelta sono stati coinvolti Montezemolo e Giovanni Bisignani, consigliere e presidente del comitato nomine. Proprio loro ieri lo hanno presentato ai manager di Alitalia, ai quali Montezemolo ha detto: «Parla la vostra lingua».Il piano strategico di Alitalia con il nuovo ad non cambia e resta l'obiettivo dell'utile nel 2017.
I conti soffrono ancora, e sarà compito di Ball rimetterli a posto. Nei nove mesi 2015 le perdite sono state di 92 milioni, in miglioramento sui 130 milioni persi a giugno; ma per l'intero 2015 il rosso è stimato in 200 milioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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