Pirelli abbassa le stime per il 2013 Pesa la Russia, bene il Sudamerica

In attesa che Marco Tronchetti Provera sveli, oggi a Londra, il piano industriale al 2017, il primo dopo lo scioglimento del patto, sono di ieri i conti dei primi nove mesi. Confermate le attese sulla debolezza del mercato europeo (anche se con segnali di risveglio nel terzo trimestre), di quello nordamericano e della Russia, dove il rallentamento è stato pesante, situazioni che hanno impattato negativamente sulla domanda di pneumatici consumer. A compensare questi andamenti sono stati i mercati emergenti, in particolare quello sudamericano (+9% i ricavi) e l'area Asia-Pacifico (+16%); in linea con il 2012, invece, il Middle East Africa. Pirelli vede comunque premiato il suo punto di forza, rappresentato dagli pneumatici premium, i cui volumi sono cresciuti di tre volte rispetto al segmento consumer.
Da gennaio a settembre i ricavi consolidati del gruppo hanno segnato un +1,7% (4,649 miliardi). In calo, invece, l'ebit (581,7 milioni, -3,2%) e l'utile netto (258,1 milioni, -14,9%). Passiva la posizione finanziaria netta: 1,97 miliardi rispetto 1,732 al 30 giugno scorso.

Per il 2013, Pirelli rivede al ribasso una parte delle stime: ricavi a 6,2 miliardi, da 6,3-6,35, ed ebit a circa 790 milioni, da 810. Confermati i 400 milioni di investimenti. Il cda ha infine cooptato Gaetano Micciché (Intesa Sanpaolo) al posto di Carlo Salvatori.
PBon

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