Harald Wester, l'ingegnere tedesco che fa la guerra ai suoi connazionali, non ha dubbi: «Per Alfa Romeo è un nuovo inizio». Gli fa eco Roberto Fedeli, l'ex ingegnere Ferrari emigrato in Bmw e da pochi mesi al fianco dell'ad di Alfa Romeo: «Vi sembra che nel mondo ci sia una sfida più importante di questa?». La chiosa di Sergio Marchionne: «Giulia, dal punto di vista tecnico, è la migliore auto fatta dal gruppo negli ultimi 12 anni. Ha un motore pazzesco». Quindi, la nuova stoccata dell'ad di Fca ai rivali bavaresi: «Vi invito a portare qui una Bmw per confrontarla in pista con Giulia. E non ho dubbi sul risultato».
Il «Giulia Day», che anticipa la messa in strada della berlina del nuovo corso Alfa (ordini già partiti, «porte aperte» nelle concessionarie il 28 e 29 maggio), è andato in scena sulla pista Fca di Balocco, nella pianura vercellese. Schierata l'intera gamma: 2.2 diesel con 150 e 180 cavalli (35.500 e 40.500 euro), insieme al «mostro» di potenza Quadrifoglio. Quest'ultima, livrea rossa e «cattiva» per natura, con motore V6 2.9 da 510 cavalli, 307 orari di velocità massima, 0-100 in 3,9 secondi, è a listino per 79.000 euro. Per i giornalisti, prove in pista, con tanto di misuratore delle pulsazioni cardiache quando alla guida del «mostro» c'è il collaudatore, e sulle strade del circondario.
Via i controlli elettronici (da non ripetere se si è soli) e partenza a razzo con qualche sculettata calcolata (gli effetti della ritrovata trazione posteriore). Divertente ed emozionante. L'asfalto umido per la pioggia del mattino fa notare come la Quadrifoglio, grazie alla tecnologia di cui dispone, può fare anche a meno della trazione integrale, prevista invece per le Giulia «normali». Rombo, sensazioni, allestimento (sobrio ma raffinato con gli interni in pelle) e prestazioni fanno capire che il «cuore sportivo», termine troppo abusato specialmente negli anni bui del Biscione, è tornato. Essenziali e senza eccessi i sistemi di infotainment e di assistenza alla guida.
Giulia, prodotta a Cassino, rappresenta il nuovo volto di Alfa Romeo, lo stesso che si prepara a fare il giro del mondo nei prossimi mesi. Gli Usa, dove sono sempre attivi numerosi «Duetto Club», in onore della spider de «Il laureato», la conosceranno nel terzo trimestre. Qualcuno, per l'occasione, avrebbe provato anche a tastare il terreno con il protagonista del film, Dustin Hoffman.
Con Giulia, Fca intende esaltare al massimo l'italianità, linguaggio compreso. Le conferenze stampa internazionali, infatti, si svolgeranno tutte in italiano con traduzione simultanea. Marchionne è stato vago sui numeri: la produzione, a regime, dovrebbe comunque aggirarsi sulle 100.000 unità. E l'investimento è superiore al miliardo di euro. In ritardo sulla tabella di marcia, dopo che il 24 giugno scorso era stata tenuta a battesimo da Andrea Bocelli, Giulia si gioca tutto sulla qualità. E per questo, prima di essere lanciata, è stata sottoposta a un vero tour de force, percorrendo 10 milioni di chilometri sulle strade di tutto il mondo, e nelle condizioni meteo più ostili.
Il nuovo corso del Biscione continuerà con il primo Suv, Stelvio, in produzione da fine anno sempre a Cassino, mentre «se il piano Alfa avrà successo - ha precisato l'ad - potrà essere coinvolta anche Pomigliano; e se va oltre, anche Mirafiori».
Il terzo modello Alfa Romeo, a questo punto, «potrebbe arrivare a fine 2017».E sul possibile ritorno di Alfa Romeo nelle gare di Formula 1, Marchionne è stato chiaro: «Per finanziare le corse bisogna vendere vetture; oggi è solo l'inizio di una lunga strada».
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