Economia

Pmi, impennata degli investimenti in digitale

Aumenta costantemente il numero di aziende che effettuano investimenti nel digitale e cresce il fatturato delle aziende che investono in digitale

Pmi, impennata degli investimenti in digitale

Le risorse del settore dei media tradizionali si assottigliano sempre più e il ritorno ai livelli pre-pandemia appare sempre più utopistico. Aumenta costantemente, invece, il numero di aziende che effettuano investimenti nel digitale, e cresce il fatturato delle aziende che investono in digitale. Sono due segnali inequivocabili che emergono da una indagine sulla digitalizzazione delle Piccole e medie imprese (Pmi) realizzata da Italiaonline. Nel triennio 2019-2021 la comunicazione digitale ha galoppato, anche sull’onda delle trasformazioni indotte dalla pandemia. L’anno scorso gli investimenti complessivi in quell’ambito hanno raggiunto 2,73 miliardi di euro, con un +22% rispetto al 2020. Nel 2021 il numero di aziende che hanno effettuato investimenti in digitale ha raggiunto 1,2 milioni di unità (+7,5% rispetto al 2020), mentre l’investimento medio per azienda ha raggiunto le 2,3 migliaia di euro (+13% rispetto al 2020). Si consolida, quindi, l’attitudine del mondo imprenditoriale a considerare strategico il digitale, sia per il business domestico che per quello internazionale.

Boom di siti web, marketplaces e canali social

Il sorpasso del digitale rispetto ai media tradizionali e la crescita del numero di Pmi che sperimentano soluzioni digitali innovative, prima riservate quasi del tutto alle grandi aziende, sono altri due aspetti rilevanti dell’evoluzione del rapporto tra tecnologie e mondo aziendale. Secondo l’analisi di Italiaonline, oltre il 73% delle imprese del campione ha dichiarato di possedere un sito web, circa il 12% di possedere un e-commerce e di essere presente su un marketplace per cogliere le opportunità offerte dai mercati esteri. Inoltre, 200.000 imprese hanno effettuato campagne di comunicazione e advertising on-line sui motori di ricerca. Sul fronte social network, il 49,9% delle aziende utilizza pagine social preferendo Facebook (94,6%) e Instagram (44,8%). Sono però soprattutto le medie e grandi imprese ad affidarsi alle interazioni social, rispettivamente per il 55,2% e il 59,9%. In termini di investimenti, i siti web hanno attratto investimenti per circa un miliardo di euro (+17% rispetto al 2020), i marketplaces per circa 400 milioni (+21%), mentre l’universo social è cresciuto di 7 punti percentuali tra il 2020 e il 2021, attraendo investimenti per oltre 360 milioni di euro.

Migliorano le connessioni ma scarseggiano le competenze

L’Italia quest’anno ha scalato due posizioni rispetto al 2021 nella classifica dell’indice europeo Desi, che misura la digitalizzazione dell’economia e della società. Siamo al diciottesimo posto per connettività e integrazione delle tecnologie digitali, ma i servizi pubblici digitali e ancor più le competenze digitali rappresentano note dolenti. Oltre la metà dei cittadini italiani non dispone delle competenze digitali di base e la percentuale degli specialisti digitali nella forza lavoro italiana è inferiore alla media dell’Unione europea. Ci sono, quindi, dei freni alla digitalizzazione, nonostante gli sforzi delle imprese.

Snodo fondamentale sarà quello della realizzazione dei progetti collegati al Pnrr.

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