A oltre due anni di distanza dai primi rumors di stampa sul loro ruolo nell'operazione Unipolsai, agli advisor che seguirono l'operazione tocca ricevere la sgradevole visita della Guardia di finanza, munita di avvisi di garanzia. Per Paolo Gualtieri, dello studio Gualtieri e associati, e per Enrico Marchi della società di revisione Ernst&Young, la Procura di Torino ipotizza il reato di concorso in falso in bilancio e manipolazione dei mercati. Anche i due professionisti avrebbero collaborato a organizzare l'abbellimento dei bilanci Unipol che portò a rendere possibile concambi azionari assolutamente favorevoli alla compagnia assicurativa bolognese, risultati decisivi nel favorire la scalata a Fondiaria Sai.
La perquisizione dello studio Gualtieri e della sede di Ernst&Young avviene a opera delle Fiamme gialle, che ieri hanno interrogato a lungo come «persone informate sui fatti» una serie di collaboratori delle due società. È un passaggio per alcuni aspetti inatteso e di difficile interpretazione, perché una serie di dubbi di Ernst&Young sulla trasparenza dei bilanci Unipol era nota già da tempo: per l'esattezza dal giugno 2012, quando il sito Linkiesta pubblicò il testo della due diligence realizzata da E&Y sui conti della compagnia bolognese in cui si evidenziavano senza mezzi termini le criticità dei bilanci Unipol, in particolare per la valutazione di una rilevante quantità di prodotti finanziari strutturati detenuti dalla compagnia. È il tema su cui si è spaccata la Consob, che ha prodotto analisi opposte sul reale stato di salute dell'assicurazione rossa, da una parte la divisione informazioni emittenti, dall'altro l'ufficio analisi quantitative.
Nel maggio scorso, l'ultimo atto investigativo del pm milanese Luigi Orsi - prima di spogliarsi dell'inchiesta e cederla per competenza alla Procura torinese - era stato iscrivere nel registro degli indagati Carlo Cimbri, numero uno di Unipol e ora di Unipolsai, e tre manager. Di accuse nei confronti degli advisor fino a quel momento non c'era traccia.
Ma nel capoluogo piemontese i pm Marco Gianoglio e Eugenia Ghi hanno continuato a scavare, fino a ritenere inevitabile mettere sotto inchiesta anche Gualtieri e Marchi. Ernst&Young, in un comunicato, «esprime massima fiducia nell'operato della magistratura e prosegue la propria collaborazione con le autorità, nella convinzione della piena correttezza del proprio operato».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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