Matteo Arpe punta in due anni al raddoppio della raccolta e a un pay-out del 50% per Banca Profilo. Dell'istituto ormai arrivato al secondo piano industriale dall'ingresso del banchiere nel 2009, Arpe è azionista di maggioranza tramite il fondo Sator, costituito dopo l'addio a Capitalia nel 2007. E ieri il gruppo guidato anche dall'amministratore delegato Fabio Candeli ha annunciato gli obiettivi per il biennio 2014-2016. Graditi al mercato: la Borsa ha festeggiato, spingendo il titolo (che resta comunque caratterizzato da scambi sottili e che da tempo non brilla sul listino) in rialzo dell'8% fino a 0,24 euro.
Il nuovo intervento della gestione Arpe prevede masse complessive a 7,5 miliardi, praticamente il doppio rispetto ai 4 miliardi di fine 2013, e un dividendo pari al 50% dell'utile netto, destinato a superare i 10 milioni. Il coefficiente Tier 1 si manterrà al di sopra del 20%, mentre i ricavi previsti a fine piano sono di 75 milioni a fronte dei 55 milioni attuali. Banca Profilo, che presenterà il piano alla comunità finanziaria il prossimo 6 febbraio, intende rafforzare la struttura commerciale e i canali di crescita esterna, sia presso le attuali piazze di riferimento, sia su piazze differenti ma «ad alto potenziale», aumentando di 15 unità la rete dei «banker».
Per crescere Profilo guarda sia ai portafogli degli attuali clienti, puntando a un aumento della quota investita tramite opportunità alternative e al rafforzamento dell'offerta sulla protezione dei patrimoni, sia alle attività di investment banking. In questo caso l'obiettivo di Arpe e Candeli è il «riposizionamento strategico dei servizi a favore di M&A (fusioni ed acquisizioni) e capital market»
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