È tempo di tasse. Il 20 agosto è la data in cui i contribuenti italiani dovranno versare i tributi. Si tratta di una scadenza importante in cui si decreta la fine della "bella stagione". Sono 246 gli appuntamenti in agenda entro la fine del mese. La quasi totalità si concentra proprio il 20 agosto. È il secondo appello, dopo quello del 20 luglio. Tra pochi giorni circa 5 milioni di partite Iva devono completare i versamenti di saldo 2019 e primo acconto 2020 di imposte sui redditi e contributi con la maggiorazione dello 0,40 per cento, così come previsto dal Dpcm del 29 giugno.
Lo Stato da questa tornata fiscale incasserà 8,4 miliardi di euro. Una cifra che è stata addotta, secondo a quanto scrive il Sole 24 Ore, come giustificazione al rifiuto di concedere un’ulteriore proroga: 20 luglio e del 20 agosto sono, infatti, già il frutto di un rinvio concesso dal governo. Commercialisti e associazioni di categoria avevano sottolineato a più riprese l’esigenza di concedere più tempo per la carenza di liquidità di imprese e professionisti a causa del lockdown. Alla fine le concessioni dell’esecutivo nel decreto Agosto hanno riguardato solo i versamenti dei mesi di chiusura per coronavirus (per cui si prospetta una rateizzazione in 24 rate a partire dal 16 gennaio 2021) e il secondo acconto 2020.
In quest’ultimo caso (il cui costo è stato stimato in 2,2 miliardi dalla relazione tecnica al decreto Agosto), la platea potenzialmente interessata è la stessa delle scadenze del 20 luglio e del 20 agosto e potrà rinviare i versamenti di fine novembre al 30 aprile 2021 a condizione di aver riportato nella prima metà di quest’anno una contrazione di almeno il 33% di fatturato e corrispettivi rispetto al primo semestre del 2019. Una buona notizia in questo fiume di "no" da parte del governo.
Purtroppo quanto deciso dai giallorossi in materia fiscale non soddisfa nessuno. Sempre il Sole 24 Ore spiega che l’acconto rinviato a fine aprile 2021 cadrebbe appena due mesi prima della scadenza del saldo delle imposte 2020, in una sorta di vero e proprio stress test per le finanze dei contribuenti. Resta il problema, quindi, di un calendario ancora troppo ingolfato che nel corso degli anni ha visto moltiplicarsi gli adempimenti soprattutto come risposta alla necessità dell’amministrazione finanziaria di disporre di dati e informazioni per combattere l’evasione fiscale.
Ecco delineato il quadro delle prossime scadenze fiscali. I contribuenti italiani sono chiamati a pagare.
Una misura, quella presente nel dl Agosto, che scontenta un po’ tutti. Dai commercialisti, in queste settimane costretti allo straordinario, fino ai privati cittadini. Per questi ultimi si profila l’ennesima stangata. E non c’è coronavirus che tenga.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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