Prysmian punta 3 miliardi sull'americana General Cable

Dall'acquisizione nasce un big da 11 miliardi di ricavi Ma il titolo perde il 4% in Borsa, pesa l'idea aumento

Cinzia Meoni

Prymian fa shopping negli Usa e acquista la rivale General Cable, ma Piazza Affari rimane scettica. Il gruppo guidato da Valerio Battista ha chiuso la seduta a 27,34 euro in calo del 4% sui timori della prossima probabile ricapitalizzazione fino 500 milioni di euro a sostengo del rafforzamento internazionale. Il cda del gruppo italiano infatti ha dato mandato al direttore finanziario di analizzare l'opportunità di emettere nuove azioni o procedere con altre operazioni similari per un ammontare massimo di 500 milioni.

Resta però il fatto che Prysmian, dopo mesi di trattative, ha battuto la concorrenza di Nexans, Nkt e Hegtong Optic-Electric, con un'offerta per General Cable pari 30 dollari ad azione molto di più dei 21,8 dollari a cui il gruppo del Kentucky aveva chiuso venerdì scorso e praticamente il doppio rispetto ai valori di luglio quando la società Usa ha avviato il processo di cessione. Si tratta di un'operazione complessiva da 3 miliardi di dollari che valorizza General Cable 13,5 volte il margine operativo lordo. Una offerta generosa secondo alcuni analisti (Prysmian tratta a 9,5 volta l'ebitda) che, tuttavia, riconoscono il valore strategico dell'accordo e la capacità di integrazione dimostrata, anche nel recente passato dall'ex Pirelli Cavi. «Loperazione è ragionevole dal punto di vista industriale, il multiplo pagato per lasset è elevato ma giustificato dalle elevate sinergie», commenta Equita. «Riteniamo che la debolezza seguita all'annuncio si traduca in una occasione di acquisto», puntualizza Credit Suisse che su Prysmian ha confermato la raccomandazione di acquisto con un obiettivo di prezzo a 30 euro. «A nostro giudizio l'accordo accresce il valore del gruppo che, a regime, potrebbe portare Prysmian fino a 36 euro per azione».

L'acquisizione approvata dai cda e raccomandata agli azionisti dal vertice di General Cable sarà perfezionata entro settembre 2018. General Cable rappresenta per Prysmian un'opportunità per rafforzarsi al di là dell'Oceano. Dall'integrazione dei due gruppi nascerà infatti un colosso con un giro d'affari di 11 miliardi, generati per il 28% dal Nord America (dall'attuale 15%), il 54%, da Europa e Medio Oriente (dall'attuale 67%), e il 9% sia dall'America Latina che dall'Asia Pacifico. Il rischio regolatorio è contenuto visto che non c'è una particolare sovrapposizione in mercati e business. Non solo. Il gruppo di Battista, nel corso della presentazione alla comunità finanziaria seguita all'annuncio, ha precisato di attendersi, in seguito della combinazione delle due aziende 150 milioni di euro di sinergie di costo di cui la gran parte raggiunte entro i primi tre anni dalla chiusura dell'accordo.

I risparmi arriveranno principalmente sul fronte dell'approvvigionamento e dall'ottimizzazione della struttura produttiva. La transazione sarà infine finanziata attraverso un mix di nuovo debito, cassa disponibile e linee di credito esistenti e il rapporto tra debito ed ebitda post-acquisizione sarà pari a circa 2,9 volte.

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